La povertà in Italia durante il Covid-19

Il reportage dell'Afp che spiega come, in Italia, sempre più persone si trovino in difficoltà

La povertà in Italia durante il Covid-19

L'Italia? Un Paese di nuovi poveri, dove persone persone fino a ieri insospettabili si mettono in fila per ricevere gli alimenti dalle organizzazioni benefiche e 11,5 milioni di lavoratori non percepiscono più alcuna entrata. La testimonianza più comune dei ''nuovi poveri''? Sempre la stessa: ''Prima facevo la volontaria per i senzatetto ma adesso sono io ad aver bisogno di aiuto''.

La povertà in Italia

È questo il ritratto che l'agenzia di stampa francese, Agence France-Presse (Afp), fa dell'Italia. Un'Italia in ginocchio, stremata dalla pandemia di Covid-19 tanto dal punto di vista sanitario quanto da quello economico. Se la piaga del nuovo coronavirus sembra essersi attenuata, adesso il popolo italiano deve fronteggiare una sfida ancora più delicata. Il motore del Paese, congelato per due mesi nel tentativo di frenare la diffusione del virus, ha provocato un cortocircuito che potrebbe ridurre in macerie il sistema economico della nazione.

Poco importa se Giuseppe Conte continua a mostrarsi ottimista e sorridente di fronte agli italiani nei suoi discorsi alla nazione. Già, perché la stampa internazionale non si è fatta abbindolare dalla retorica del premier. La metà della forza lavoro ufficiale non è più in grado di produrre alcunché. Dagli operai agli autonomi, dai giovani professionisti: l'elenco di chi non ha più liquidità comprende esponenti di tutte le categorie produttive, anche quelle che nelle precedenti crisi erano riuscite a sfuggire dalla tempesta. E questo senza considerare le persone che prima della pandemia lavoravano a nero e che adesso, tra divieti e misure di sicurezza, si ritrovano con le mani legate e l'acqua alla gola.

Il reportage dell'Afp

Il lungo reportage Afp, firmato dalla corrispondente in Italia dell'agenzia, Alexandria Sage, analizza ai raggi x cosa sta succedendo nel nostro Paese. Il pezzo inizia fotografando quello che accade presso un'organizzazione benefica situata a Roma in un giorno qualunque: ''Poche sere fa, davanti all’organizzazione una grande folla si è fatta avanti per le 130 buste di cibo distribuite dai volontari, sorvegliati dai lavoratori della Croce Rossa. Un'orda di disperati che avanza tra i quali si scorgono volti che prima della pandemia non si erano mai visti''.

Mentre il governo deve ancora trovare la quadratura del cerchio sul decreto rilancio (il famoso decreto aprile), Afp fa notare come la classe dei ''nuovi poveri'' sia sempre più nutrita. Questa classe si è apparentemente ''sviluppata da un giorno all'altro'', anche se è ''solo il frutto di un'economia malata precedente al coronavirus''.

E in fila, in mezzo ai bisognosi, c'è perfino chi azzarda profezie sinistre: ''Le aziende devono riprendere le attività perché se resteremo bloccati un altro mese, avremo una guerra civile. Le persone sono disperate''.

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