Conte vara il decreto Rilancio (Ma è fuori tempo massimo)

Dopo un'attesa lunga quasi un mese e mezzo, arriva il via libera al testo: novità su tasse, imprese e bonus per autonomi

Conte vara il decreto Rilancio (Ma è fuori tempo massimo)

Il dl Rilancio è stato approvato in Consiglio dei Ministri. Il decreto che si attendeva ormai da mesi finalmente vede la luce. Doveva essere varato ad aprile, poi ai primi di maggio, adesso è arrivato il via libera del governo. Il premier Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi ha annunciato nuove misure che riguardano soprattutto la cassa integrazione. Milioni di italiani infatti attendevano da tempo l’accredito per la cassa in deroga ma senza risultati.


La nuova cassa integrazione



Adesso il governo accentra sull’Inps l’erogazione degli assegni: “Sulla Cig confidiamo di recuperare il tempo perduto”, ha affermato il premier. Di fatto l’istituto di previdenza sociale si occuperà di erogare entro 15 giorni dalla richiesta gli assegni della cassa integrazione con un anticipo del 40%. Altro punto che affronta il dl Rilancio (si tratta di un impiego di circa 55 miliardi) riguarda il bonus per gli autonomi, il famoso assegno da 600 euro che in tanti, troppi, non hanno ancora visto. Il presidente del Consiglio ha spiegato che "per i lavoratori le misure sono cospicue: 25,6 miliardi. Ci sono le risorse per rafforzare Cassa integrazione e bonus autonomi". "Sono ammortizzatori sociali, ma economici perché servono alle imprese per preservare l'efficienza produttiva", ha aggiunto. Interventi anche sul fronte del rilancio dell’edilizia. Si tratta di uno dei settori più messi a dura prova dall’emergenza Covid.



Ecobonus ed edilizia


E così nel dl Rilancio trova spazio l’Ecobonus per le ristrutturazioni. Di fatto con il nuovo decreto per ogni 100 euro spesi per la riqualificazione energetica avrete uno 'scontò fiscale di 110 euro. Questa in sostanza la norma contenuta nel provvedimento, che introduce un superbonus del 110%, anche per le ristrutturazioni antisismiche.


Via la Tosap

Novità anche nel settore del commercio e delle tasse. Come ha affermato il premier verrà cancellata la Tosap per i ristoranti e i bar. I ristoratori e i baristi infatti hanno dovuto affrontare due mesi di chiusura dovendo comunque sostenere le spese di locazione.L’eliminazione della Tosap è un piccolo aiuto. Ma di fatto la categoria ha bisogno di interventi e di aiuti ben più corposi da parte del governo. Sempre nel decreto Rilancio vengono confermati i concorsi per la scuola e per i ricercatori. Secondo le stime comunicate dal premier e dal ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, di fatto sono previsti concorsi per 70mila insegnanti e per circa 4mila ricercatori. Altri 3,25 miliardi verranno destinati alla Sanità. Novità importante per il settore privato. Il decreto infatti andrà a rinnovare per altri 30 giorni il congedo parentale. Ma il sapore di questo decreto è amaro. Le misure arrivano in ritardo e a singhiozzo.



Via l'lrap (ma è una tantum)

Il governo ha infatti deciso di dare una mano alle imprese (con imperdonabile ritardo) intervenendo sull'Irap. Ed è stato lo stesso premier a spiegare che quello varato questa sera è un intervento non strutturale ma solo temporaneo: "Fare oggi uno sconto fiscale per le imprese sotto 250milioni di fatturato significa fare una forma indiretta di erogazione di liquidità, lasciare nelle casse delle somme di denaro. Non abbiamo definito una riforma del sistema fiscale. E' un intervento una tantum. In prospettiva l'obiettivo è affrontare una riforma ma non lo possiamo fare in queste condizioni. Ma prima bisogna affrontare l'emergenza e avviare la ripresa".


Tempistiche lunghe

Insomma il governo, con queste misure, ha messo una toppa su una voragine che ha già messo a rischio la tenuta dell’intero sistema economico.

E il premier sulle tempistiche piuttosto discutibili afferma: “Abbiamo impiegato un pò di tempo ma assicuro che è stato non un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo tanto articolato". Intanto diversi imprenditori nell’attesa di un testo “tanto articolato” hanno dovuto chiudere le loro attività e c’è anche chi ha deciso di togliersi la vita.

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