Il G7 come occasione buona per sdoganare una volta per tutte le pratiche abortive: Emmanuel Macron ci ha provato, ma Donald Trump ha posto un freno al tentativo del presidente della Repubblica francese. Il leader di En Marche! poteva contare sulla sponda convinta di Justin Trudeau, premier canadese ultra-progressista, ma il tycoon, da sempre vicino alle istanze pro life, non ha dato troppa importanza alla proposta, cestinandola. Questo è, in estrema sintesi, il racconto di qualcosa che è avvenuto nel corso di Biarritz 2019. Una mozione passata un po' in sordina, quella di Macron, ma che dopo qualche giorno è arrivata comunque sulle pagine di alcuni quotidiani.
Secondo quanto riportato da Notizie Pro Vita, il provvedimento, ossia il documento macroniano pro aborto, è stato caldeggiato in quanto base fondante per il rispetto della "uguaglianza di genere". Una dicitura che abbiamo imparato a conoscere nei dettagli. Sì, ma quale sarebbe stata la procedura legislativa da introdurre? "Il “Consiglio consultivo sull’uguaglianza di genere” - si legge sulla fonte citata - ha proposto ai leader mondiali di rimuovere tutte le tutele legali del concepito e consentire così l’aborto fino alla nascita". Non sarebbero più esistiti limiti giuridici per l'aborto, insomma. Non si trattava solo di diritto, ma anche di cultura e mentalità. Così come già accade nei paesi laicisti. Gli Stati Uniti, però, si stanno distinguendo per oltranzismo bioetico. E la manovra di Emmanuel Macron è rimasta sul piano potenziale.
La geopolitica è stato il centro focale di
Barritz 2019, ma i membri del G7, da quel che si è appreso, hanno avuto modo di battagliare anche su quelli che i pro family reputano valori non negoziabili. Donald Trump ha arginato la mossa pro aborto di Emmanuel Macron.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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