Gay e bisessuali, gli Stati Uniti tolgono il divieto: potranno donare il sangue

Fino ad oggi chi ha avuto un rapporto omosessuale dopo il 1977 è impossibilitato alla donazione. Nel 2015 la svolta

Gay e bisessuali, gli Stati Uniti tolgono il divieto: potranno donare il sangue

Da 31 anni, negli Stati Uniti, omosessuali e bisessuali non possono donare il sangue. Nel 1983 la Food and Drug Administration decise di imporre la restrizione di fronte al diffondersi a macchia d’olio dell’Aids: chiunque avesse avuto un rapporto omosessuale dopo il 1977 era escluso dalla donazione. Come riporta la Bbc, oggi la stessa Fda propone di far cadere il divieto, ma a una condizione: che l’aspirante donatore non abbia avuto rapporti a rischio negli ultimi 12 mesi. Il periodo di differimento di un anno sarà in vigore in quanto, in media, ci vogliono dalle due alle 4 settimane, per rilevare l’infezione da HIV nel sangue e un paio di mesi per l’epatite B.

Dunque, gay e bisex – fino ad ora bannati a vita dal nobile gesto – rientrano in gioco, ma solo se casti nell’ultimo anno. Rimangono invece nella black list le prostitute e i tossicodipendenti che assumono la droga per via endovenosa. Non sono ancora chiare le modalità e le tempistiche della nuova regolamentazione, le cui linee guida dovrebbero essere elaborate a inizio 2015. Esultano, ma solo a metà, gli attivisti che da anni si battono contro la restrizione ritenuta discriminatoria e promotrice di stereotipi negativi. Sempre la Bbc riferisce il pensiero della Gay and Lesbian Alliance Against Defamation: “Anche se il cambiamento proposto è certamente storico, questo non impedirà che innumerevoli uomini gay e bisessuali, per quello che sono, saranno allontanati dalle banche del sangue”.

Così facendo gli Usa si immettono sulla strada già intraprese da Regno Unito (con l’eccezione dell’Irlanda del Nord), Australia, Argentina, Ungheria, Svezia e Giappone. Il Canada, invece, rimane più rigido e prevede una finestra di 5 anni.

Se in Sud Africa i mesi di astinenza da rapporti sessuali per donatori omosessuali devono essere 6, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, Russia e Messico non prevedono alcuna esclusione a priori: è altresì in vigore un codice che prende in considerazione il comportamenti a rischio infezione che l’eventuale donatore potrebbe aver seguito. In questi Paesi l’idoneità alla donazione non è dunque legata a doppio filo all’orientamento sessuale.

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