Germania, allarme della polizia: "Con gli arrivi di immigrati stanno nascendo nuovi clan criminali"

I nuovi immigrati starebbero tentando di scalzare dalle posizioni di potere criminale gli storici clan malavitosi stranieri della Germania

Germania, allarme della polizia: "Con gli arrivi di immigrati stanno nascendo nuovi clan criminali"

La polizia tedesca ha in questi giorni lanciato l’allarme, ai microfoni dei media locali, circa la nascita nel Paese di nuovi clan criminali per effetto dei recenti flussi migratori verso la Germania.

Deutsche Welle ha infatti diffuso l’amara constatazione di Holger Münch, capo dell’agenzia nazionale di pubblica sicurezza Bka, basata sulla messa in evidenza dei legami tra nuova immigrazione e criminalità.

Secondo l’alto funzionario, gli stranieri in arrivo ultimamente in Germania starebbero ingrossando sempre più le file della malavita organizzata. Nelle indagini sulle attività illegali, spiega l’emittente, sarebbe appunto coinvolto un numero crescente di immigrati, tanto che “in almeno un terzo dei procedimenti penali sono risultati implicati soggetti di origini straniere”. Di conseguenza, a detta di Münch, le forze dell’ordine devono “tenere gli occhi aperti” circa le connessioni tra flussi migratori e sviluppo di nuovi clan criminali.

Individui giunti in Germania in seguito alle ultime ondate migratorie, principalmente di nazionalità siriana e irachena, starebbero infatti tentando di subentrare alle storiche famiglie malavitose straniere radicate nel Paese, soprattutto a quelle con radici libanesi. Anche se finora i siriani e gli iracheni non sarebbero riusciti a costituire dei veri e propri clan, Münch, citato sempre dal network in questione, ha comunque esortato le autorità a non sottovalutare la fame di predominio criminale nutrita dalle nuove generazioni di immigrati.

Un altro dirigente della polizia tedesca interpellato dalle televisioni nazionali, e quindi anche da Deutsche Welle, in merito alla comparsa di nuovi fenomeni di illegalità in conseguenza dei recenti arrivi di stranieri è stato Frank Richter, capo delle forze dell’ordine nella città di Essen. Secondo lui, in tale città, e in tutto l’ovest della Germania, la situazione sarebbe già critica, poiché siriani e iracheni starebbero mettendo in seria difficoltà le famiglie malavitose finora dominanti, con l’obiettivo di “rilevare il business della droga” dai clan storici.

Lo scontro tra vecchie e nuove generazioni di immigrati dediti al malaffare, ipotizza Richter, potrebbe presto “esplodere”, in quanto molti dei soggetti arrivati in questi anni nel Paese provenendo dal Medio Oriente avrebbero esperienza di combattimento, sviluppata vivendo nei teatri di guerra di Siria e Iraq.

Una soluzione proposta dalle autorità per fermare la proliferazione di nuovi clan dovuta alla crescita del fenomeno migratorio è l’introduzione dell’“inversione dell’onere della prova”.

Andreas Geisel, ministro dell’Interno del Land di Berlino, ha infatti avanzato l’idea, citata da Deutsche Welle, di introdurre nell’ordinamento tedesco, quale deterrente contro l’aumento della criminalità, tale rimedio giuridico, già da anni applicato in Italia nelle indagini antimafia. Secondo il principio in questione, è sempre il soggetto sospettato dalle autorità di essere coinvolto in attività criminali a dovere dimostrare di essere innocente.

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