La sparatoria alla sinagoga di Halle, in Germania, dove sono rimaste uccise due persone, è solo l'ultimo di una lunga serie di crimini contro gli ebrei. Già nel 2018, uno studio dell'Università Tecnica di Berlino, dopo avere analizzato più di 300mila tra testi e messaggi estratti da diversi social network, aveva denunciato il drastico aumento nel Paese di comportamenti antisemiti, da "semplici" graffiti sui muri ad aggressioni vere e proprie. Lo conferma anche l'ultimo rapporto dell'Osservatorio Antisemitismo, intitolato "L'antisemitismo nel mondo". Un dossier che, Paese per Paese, racconta la tragica crescita degli atti contro gli ebrei.
Soffermandoci sull'Europa, ecco che gli ebrei di nazionalità tedesca risultano tra i più a rischio del vecchio continente.Come scrive la ricercatrice Sarah Rembiszewski, sono circa 100mila gli ebrei che vivono in Germania. A loro si aggiungono circa 13mila israeliani. Secondo i dati del Consiglio Centrale degli ebrei in Germania, nella Repubblica federale si contano almeno 100 comunità ebraiche, 20 scuole materne e sette scuole secondarie. In base ai dati ufficiali del governo, nel 2018 si sono registrati 1.646 episodi di odio razziale contro gli ebrei contro i 1.504 del 2017: un aumento di circa il 10%. Ma a preoccupare ancora di più sono gli atti di violenza, 62 (con 43 persone ferite) contro i 37 dell'anno precedente. La maggior parte dei crimini antisemiti avvengono online, ma di recente la violenza verbale espressa su siti internet e social sta scivolando sempre di più verso il mondo reale.
Lo testimoniano alcuni episodi particolarmente gravi. Nel marzo 2018, una bambina ebrea di Berlino aveva raccontato di essere stata aggredita da alcuni suoi compagni musulmani, che le avrebbero anche rivolto minacce di morte. E non si sarebbe trattato di un episodio isolato, dato che tra gennaio e giugno dell'anno scorso si sono verificati 80 casi simili. Tanto che lo scorso maggio il governo federale, per contrastare il fenomeno del crescente antisemitismo, aveva realizzato un database nazionale per la raccolta di dati e informazioni circa tutte le aggressioni segnalate. Comprese quelle sul web, cresciute del 22% tra il 2017 e il 2018. E se prima le espressioni di odio razziale verso gli ebrei erano limitate a siti estremisti, c'è stato un aumento degli insulti mainstream.
Per quanto riguarda la distribuzione degli atti antisemiti, ben più della metà sono stati segnalati a Berlino, sede della più grande comunità ebraica della Germania. A incidere sul fenomeno il rapido e massiccio afflusso di migranti provenienti dal Medio Oriente. Il Commissario nazionale per l'antisemitismo Felix Klein ha ammesso come i musulmani siano molto più coinvolti in incidenti antisemitici rispetto ai cristiani.
Anche se, in base alle statistiche, circa il 90% dei messaggi di odio diffusi in rete provengono da ambienti vicini all'estrema destra. Ma l'antisemitismo arriva anche da elettori liberali e di sinistra. Dunque il problema è generale.
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