Germania, al via il congresso della più grande associazione islamica al mondo

Il congresso dell’organizzazione islamica ha subito indignato i nazionalisti di AfD, che hanno biasimato la Merkel per avere autorizzato tale raduno

Germania, al via il congresso della più grande associazione islamica al mondo

Non si placano le polemiche in Germania all’indomani della decisione della più grande organizzazione islamica al mondo di tenere il proprio congresso annuale nel Paese teutonico.

Il movimento Ahmadiyya Muslim Jama’at, fondato nell’India britannica nel 1889 e che oggi, dal suo quartier-generale di Londra, rappresenta oltre 12 milioni di aderenti sparsi in circa 200 Paesi, ha infatti scelto la città di Karlsruhe, nel Land del Baden-Württemberg, per lo svolgimento del suo raduno del 2019. Da domenica 7 luglio, di conseguenza, i viali della “Città del diritto”, sede della Corte di Giustizia Federale e della Corte costituzionale, sono attraversati ininterrottamente da più di 40mila musulmani, giunti nella località teutonica per ascoltare i relatori del congresso confessionale.

Secondo l’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle, l’evento in questione sarà caratterizzato dalla presenza dei massimi esponenti dell’associazione, che coordineranno diverse preghiere collettive e che ribadiranno i valori fondanti dell’ente nato nel 1889, ossia “l’impegno caritativo, la tolleranza religiosa, la parità tra uomo e donna e la costante dedizione a favorire un’effettiva integrazione degli immigrati nelle società occidentali”. La conclusione del raduno annuale coinciderà con un intervento di Mirza Masroor Ahmad, leader del movimento con sede a Londra e considerato dagli affiliati a quest’ultimo come il “discendente in linea diretta del profeta Maometto”.

Sempre a detta del network pubblico l'uomo, insignito del titolo di“Califfo” dai membri dell’Ahmadiyya Muslim Jama’at, dovrebbe rivolgersi ai musulmani stanziati in Germania incoraggiandoli a “non avere paura di manifestare la rispettiva appartenenza religiosa” e a “non abiurare il proprio credo in nome del quieto vivere e dell’opportunismo”.

Il congresso a Karlsruhe della principale organizzazione maomettana globale ha immediatamente indignato i nazionalisti di AfD, che lo hanno bollato come un’“esaltazione di una lettura integralista del Corano” e come una “centrale di propaganda a sostegno dell’islamizzazione della Germania”. Kay Gottschalk, vice-segretario della formazione politica anti-establishment, ha quindi esortato ufficialmente la cancelliera Angela Merkel a “chiedere scusa al popolo tedesco per avere trasformato la nostra nazione in un ricettacolo di integralisti desiderosi di vedere la mezzaluna svettare in tutta Europa”.

Critiche nei confronti dell’esecutivo di Berlino, responsabile di avere autorizzato il raduno di una“sigla estremista e intollerante”, sono state lanciate anche da Necla Kelek, femminista e accademica tedesca di origini turche.

Costei ha appunto affermato che i vertici dell’Ahmadiyya Muslim Jama’at, dietro gli appelli alla tolleranza religiosa e alla parità tra i sessi, nasconderebbero una “mentalità ostile all’idea della convivenza tra islam e altre confessioni” e un “profondo odio verso i valori fondanti del mondo occidentale”.

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