La Merkel e il governo della Germania sono sotto attacco. Non soltanto di ampie fette di popolazione, che con il voto ha espresso il proprio malcontento nei confronti delle politiche della maggioranza, ma anche e soprattutto da parte degli alleati bavaresi della Csu, partito che ripetutamente invita la Cancelliera a cambiare rotta per quanto riguarda i migranti.
Angela Merkel ha ripetuto pubblicamente che continuerà per la sua strada e che la politica di accoglienza andrà avanti. Eppure per mantenere salda la'alleanza con la Csu che le permette di governare, deve fare delle concessioni. Il governo tedesco ha assicurato che si impegnerà a rimuovere ogni nuovo stimolo che incentivi i migranti ad entrare in Germania e ad avere la Germania come meta finale del proprio viaggio. Questi stimoli, secondo le opposizioni, sono per esempio stati i cartelloni appesi nelle stazioni e negli aeroporti tedeschi raffiguranti la scritta "refugees welcome" (benvenuti rifugiati) o i selfie che Angela Merkel faceva insieme ai nuovi arrivati. Ma soprattutto gli aiuti economici concessi ai nuovi arrivati.
E' proprio da quest'ultimo punto che sono iniziati i tagli agli stimoli. Il Ministro per le politiche sociali Andrea Nahles (Spd) ha annunciato una legge che ridurrà i fondi destinati ai richiedenti asilo. Verrà infatti ridotto il pocket money che ogni ospite delle strutture di accogleinza riceve ogni mese. Se fino ad oggi ad ogni profugo erano destinati 219 euro mensili, da adesso in poi essi ne riceveranno solo187.
Si tratta di un taglio del 6 per cento che verrà sempre destinato ai migranti, ma in forma diversa.
Al posto di andare direttamente nelle loro tasche la differenza verrà erogata alle associazioni che gestiscono i centri di accoglienza per coprire i costi di elettricità, affitti e personale.Secondo l'opposizione si tratta di una misura poco incisiva e ancora ben lontana da quelle necessarie per fermare l'immigrazione. Resta però un fatto attraverso il quale la Merkel tenta di ripararsi dalle critiche.
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