Germania, i colossi dell'auto a Merkel: "Sostegno a Italia o non riapriamo"

I colossi dell'auto in Germania chiedono al governo di Angela Merkel pieno sostegno alle aziende del nostro Paese: senza la componentistica italiana non potranno riaprire

Germania, i colossi dell'auto a Merkel: "Sostegno a Italia o non riapriamo"

Le nazioni europee alle prese con l'emergenza sanitaria del Covid-19 che hanno sigillato i loro confini ora fanno i conti con un altro problema fondamentale: l'interdipendenza economica che rende difficoltosa - se non impossibile - la produzione di determinati prodotti. Questo vale anche per la nazione europea più ricca e potente, la Germania, e per il suo florido mercato automobilistico sinonimo di altà qualità: teutonico nel design e italianissimo nell'anima. Come riporta Il Messaggero in edicola, i colossi dell'auto come Volskwagen, Daimler (Mercedes) e Bmw, hanno chiesto alla cancelliera Angela Merkel di lavorare ad un pacchetto di interventi europei per uscire dalla crisi. I rispettivi amministratori delegati hanno ribadito un concetto molto importante: fino a quando le fabbriche italiane e spagnole di componentistica non riapriranno sarà praticamente impossibile assemblare in modo continuativo automobili le automobili tedesche.

Per via dell'interdipendenza economica fra la Germania e Paesi come l'Italia e la Spagna, i tre colossi dell'auto tedeschi hanno sottolineato che le loro catene di rifornimento (supply chain) sono ormai strutturalmente legate a fornitori esteri, in particolare italiani non solo cinesi. Dal punto di vista dell' industria dell'auto germanica, che è la spina dorsale dell' economia tedesca, osserva Il Messaggero, è dunque fondamentale che la ripresa dell' economia e le misure anti-crisi vengano coordinate a livello comunitario. Se l'Italia è lontana dal podio della produzione di autovetture complete, infatti, a livello europeo si ritrova al secondo posto nel mercato della componentistica automotive: come sottolineato da Il Giornale, si parla di circa duemila imprese, 200mila addetti e un fatturato complessivo di 52 miliardi di euro. I colossi dell'auto in Germania lo sanno perfettamente ed è per questo motivo che, secondo quanto riportato dall' agenzia Reuters e da AutonewsEurope.com, hanno sottolineato che gli interventi europei dovrebbero garantire liquidità immediata alle industrie della componentistica italiane per evitare una catena di fallimenti che peserebbe in maniera devastante anche sulla produzione tedesca.

A causa della crisi provocata dalla pandemia, il gruppo automobilistico tedesco Bmw ha annunciato l'arresto della produzione presso i suoi impianti in Europa e a Rosslyn in Sudafrica, dal 22 marzo al 19 aprile prossimo. E come Bmw, anche le altre aziende automobilistiche tedesche Daimler, Volkswagen, Audi e Man hanno interrotto o limitato la produzione a causa del coronavirus. Il covid-19, nel frattempo, secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, ha fatto crollare il mercato dell'auto italiano.

Le immatricolazioni a marzo - secondo i dati del ministero dei Trasporti - sono state 28.326 a fronte delle 194.302 dello stesso mese del 2019, pari a un calo dell'85,42%. Nel primo trimestre sono state vendute 347.193 auto, il 35,47% in meno dell'analogo periodo dell'anno scorso.

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