In Germania, le Ksk Kommando Spezialkräfte, ossia le forze speciali dell’esercito, sono state in questi giorni accusate dai media nazionali di presentare, tra i rispettivi ranghi, soggetti di "fede neonazista". Gli organi di informazione hanno infatti denunciato l'esistenza di una presunta “cellula terroristica di estrema destra” fondata e diretta proprio da un ufficiale di tali reparti d’élite.
Secondo il settimanale Der Spiegel, l’agente speciale a capo della formazione antisistema si chiamerebbe “Andre S”, noto agli ambienti militari con il nome in codice “Hannibal”. Costui sarebbe stato finora molto attivo nel settore del volontariato e avrebbe costituito diverse associazioni intese ad aiutare i reduci di guerra a reinserirsi nella società tedesca. Tuttavia, ad avviso degli autori dell’inchiesta, egli, apparentemente interessato ad attività filantropiche, sarebbe in realtà un “pericoloso terrorista”. “Hannibal” avrebbe infatti dato vita a una “formazione neonazista”, composta da ex membri delle Spezialkräfte e mirante a “eliminare i nemici della nazione”. Il settimanale sostiene che il gruppo estremista avrebbe a disposizione un “notevole arsenale” e avrebbe pianificato l’assassinio di diversi politici tedeschi giudicati “traditori della patria”. Tra le persone minacciate di morte dalla “banda di Hannibal” vi sarebbero anche alcuni ministri socialdemocratici, quali Heiko Maas, titolare degli Esteri, e Franziska Giffey, responsabile delle Politiche familiari. Der Spiegel ha quindi denunciato il fatto che la cellula neonazista non sarebbe stata ancora soppressa dalle autorità perché “protetta” dai vertici militari. Ad avviso degli autori dell’inchiesta, questi ultimi nutrirebbero una “tacita simpatia” nei confronti dei propositi estremistici di “Andre S”.
Gli alti comandi della Bundeswehr hanno reagito alla pubblicazione dello scoop annunciando “rigorosi accertamenti” a carico dell’ufficiale coinvolto nello scandalo e, allo stesso tempo, ribadendo la “natura antinazista” delle forze armate.
L’immediata apertura di un fascicolo da parte della magistratura militare sulle “infiltrazioni estremiste” tra i ranghi dell’esercito è stata invece sollecitata dai dirigenti del Partito socialdemocratico. Per il momento, né il ministro della Difesa, Ursula von der Leyen, né la cancelliera Angela Merkel hanno rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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