Chi ricorda la storia della bimba siriana figlia di richiedenti asilo chiamata dai genitori con il nome di Angela Merkel (Al-Hamza)? Si trattava di un episodio paradigmatico della politica tedesca d'accoglienza che nel 2015 aveva spalancato le porte ai flussi di migranti in fuga dal Medio Oriente, dal Maghreb e dall'Asia Centrale, con tanto di appello della Cancelliera all'accoglienza senza limiti.
Ebbene ora la figlia di quella coppia che undici mesi fa spiegava come per loro la Germania fosse "come una madre" si è vista negare lo status di rifugiata proprio da quello Stato tedesco in cui aveva riposto ogni speranza.
Secondo la Bild, la commissione territoriale di Dusseldorf ha concesso alla famiglia di Angela Merkel (quella siriana, ovviamente) "solo" la protezione sussidiaria, che rappresenta un grado di protezione decisamente inferiore a quello associato alla condizione di "asilante".
Chi ottiene la protezione sussidiaria non può essere deportato nel Paese d'origine se quest'ultimo
"minacci il titolare della protezione di morte, tortura o trattamenti inumani o degradanti". La famiglia della bimba potrà restare in Germania per un anno, ma non avrà il diritto al ricongiungimento familiare con altri parenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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