La "guerra santa" di Mosca

Il patriarca di Mosca: "La Federazione russa ha preso una decisione responsabile sull’uso delle forze armate per proteggere il popolo siriano dagli abusi dei terroristi"

La "guerra santa" di Mosca

Quella di Vladimir Putin in Siria è una "guerra santa". I raid arei russi sono stati infatti "benedetti" sia dalla Chiesa ortodossa che delle autorità musulmane.

Per il capo della Chiesa ortodossa di Mosca, Kirill, "la Federazione russa ha preso una decisione responsabile sull’uso delle forze armate per proteggere il popolo siriano dagli abusi dei terroristi". Il terrorismo, secondo Vsevolod Chaplin, portavoce del patriarcato di Mosca, "è impossibile da giustificare, perciò la lotta contro il terrorismo è una lotta morale, se volete, una lotta sacra". Anche il gran Muftì di Russia, Talgat Tadzhuddin, ha dichiarato "il deciso supporto per il rispettabile presidente Putin".

Sono circa 20 milioni i musulmani presenti in Russia (due milioni solo a Mosca). Proprio il mese scorso, Putin ha inaugurato una nuova moschea nel centro di Mosca (la più grande d'Europa). In quell'occasione, il presidente russo ha espresso il suo appoggio all’islam moderato, affermando che i terroristi dell'Isis "compromettono la religione mondiale dell'Islam".

Nella "guerra santa"

contro l’Isis è pronto a fare la sua parte anche il leader ceceno, di religione islamica, Ramzan Kadyrov, che scalpita per mandare i suoi soldati in Siria (per farlo, però, serve l’autorizzazione di Putin).

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