"Harry non ricorderà Filippo": l'ultimo sfregio

Stando alle ultime indiscrezioni Harry non parteciperà alla messa in ricordo del principe Filippo, ma avrebbe rinnovato l’affitto di Frogmore Cottage

"Harry non ricorderà Filippo": l'ultimo sfregio

Il prossimo 29 marzo nell’Abbazia di Westminster si svolgerà una messa in onore del principe Filippo. Grande assente, secondo il Daily Mail, sarà il principe Harry. Se tornasse a Londra, infatti, vanificherebbe gli sforzi fatti per ottenere di nuovo la scorta che gli è stata revocata nell’estate del 2021. Il duca, però, non intenderebbe nemmeno rinunciare alla sua residenza ufficiale nel regno, cioè Frogmore Cottage, di cui avrebbe rinnovato l’affitto. Il comportamento di Harry, in apparenza contraddittorio, nasconderebbe la volontà di non perdere il suo ruolo di potere nella royal family.

Un’assenza impossibile da ignorare

La possibilità che il principe Harry non partecipi alla funzione religiosa in ricordo del duca di Edimburgo, il prossimo 29 marzo, sta già scatenando le prime polemiche. Un insider ha dichiarato al Daily Mail: “[La royal family] non ritiene probabile il suo ritorno, poiché comprometterebbe la sua posizione”. I Windsor riterrebbero ancora meno probabile il ritorno di Meghan e dei bambini. Infatti se il duca decidesse di rimettere piede a Londra, non avrebbe più senso la battaglia legale che sta combattendo pur di riavere la scorta. I Sussex sono arrivati davanti alla Royal Courts of Justice pur di vedere riconosciuto quello che reputano un loro diritto. Avrebbero perfino proposto di pagare le spese della security, ma già alla prima udienza il rappresentante del Ministero dell’Interno, Robert Palmer, ha definito la cifra offerta “irrilevante”.

Harry avrebbe paura per se stesso e per la sua famiglia, considerando “troppo pericoloso” un ritorno nel Regno Unito. A tal proposito lamenterebbe il fatto che le sue bodyguard non possano avere accesso alle informazioni riservate di Scotland Yard. Sempre durante la prima udienza il suo avvocato, Shaheed Fatima, ha precisato: “La richiesta di Harry testimonia che lui non si è sentito affatto al sicuro quando, la scorsa estate, è venuto in visita nel Regno Unito con il tipo di disposizioni di protezione ancora in vigore”, continuando: “Va da sé che il principe voglia tornare in Inghilterra per vedere la famiglia e gli amici, oltre che per sostenere le charity che gli stanno così a cuore. Del resto questa sarà sempre casa sua”. L’Home Office è di tutt’altro avviso. Harry ha abbandonato la corte e Londra, dunque non ha diritto alla scorta garantita ai suoi famigliari. Tale necessità verrà “valutata di volta in volta”, in base ai motivi dei viaggi del duca nel Regno Unito.

La questione Frogmore Cottage

Il principe Harry non sembra intenzionato a staccarsi del tutto dai Windsor e, oltre alla faida giudiziaria, avrebbe agito anche su un altro fronte pur di mantenere questo legame: Frogmore Cottage. Secondo il Telegraph il duca avrebbe rinnovato il contratto d’affitto per la residenza ubicata a Windsor e ristrutturata tre anni fa. La domanda viene spontanea: perché pagare un affitto se i duchi, ormai, vivono negli Stati Uniti e considererebbero tanto rischioso un viaggio verso Londra? Da una parte potrebbe esserci l’idea che Harry voglia tornare più spesso nella madrepatria, ma a questa interpretazione di tipo sentimentale se ne sovrapporrebbe una ben più forte e pragmatica: conservare il domicilio nel Regno Unito in modo da non perdere il ruolo di Consigliere di Stato.

Infatti i Consiglieri di Stato sono personaggi chiave della monarchia. Hanno il compito di sostituire Sua Maestà in caso di assenza o malattia. Un ruolo prestigioso, di grande potere. Per legge hanno diritto a questo incarico i primi quattro Windsor in linea di successione al trono, con l’aggiunta del marito della sovrana. L’importante è che abbiano compiuto 21 anni e risiedano nel Regno Unito. Se Harry rinunciasse a Frogmore Cottage decadrebbe anche il suo titolo di Consigliere di Stato.

Tuttavia sembra che la regina Elisabetta stia valutando di togliere la nomina sia al principe Andrea, per ovvi motivi dovuti allo scandalo Epstein, che al duca di Sussex. Quest’ultimo vive all’altra parte del mondo e non è scontato che possa garantire la sua presenza a corte, qualora si presentasse la necessità.

La sua mossa per mantenere Frogmore Cottage e, di conseguenza, il ruolo di Consigliere di Stato, potrebbe quindi risultare vana. Del resto Elisabetta II aveva già chiarito, nella fase iniziale della Megxit, che non si può essere royal a metà.

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