L'Unione europea è avvertita. Se Norbert Hofer dovesse diventare presidente, Bruxelles non potrà più fare il bello e il cattivo tempo. Qualora la Turchia dovesse davvero entrare nell'Unione Europea o i trattati comunitari dovessero essere ritoccati ulteriormente intaccando le competenze degli Stati membri, l'Austria potrebbe seguire il Regno Unito nel lasciare la Ue.
"Le irregolarità potrebbero aver in ogni caso condotto a delle manipolazioni - spiega Hofer al Corriere della Sera - è proprio questo che il verdetto della Corte costituzionale afferma. Ogni cittadino austriaco deve essere certo che la sua voce sia tenuta in giusta considerazione. Io ritengo che denunciare un’infrazione delle regole sia innanzitutto un dovere democratico". E adesso tornerà in campo per strappare quella poltrona che, secondo molti analisti, gli spetta. In campagna elettorale tornerà a tuonare contro il TTIP, il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, progetto di accordo commerciale liberoscambista tra Unione Europea e Stati Uniti i cui negoziati sono iniziati nel 2013, e a battersi per garantire la sicurezza a ciascun austriaco. I recenti sviluppi in Europa, col voto sulla Brexit in Gran Bretagna e la definizione del CETA, l'Accordo economico e commerciale globale siglato tra Ue e Canada e in attesa di essere ratificato da parlamento europeo e singoli Stati, diventeranno naturalmente anche dei temi della prossima campagna elettorale.
Se in autunno diventasse presidente dell'Austria, Hofer non avrebbe certo paura di indire un referendum per un'uscita del suo Paese dall'Unione Europea.
"Qualora la Turchia dovesse entrare nell’Unione Europea, ciò non sarebbe gestibile da parte dell’Europa, e ci sarebbe una ragione fondata per domandare alla popolazione austriaca la sua volontà sulla permanenza o meno in un simile contesto", spiega al Corriere della Sera facendo notare come il caso della Gran Bretagna abbia dimostrato che "l’Unione Europea, questa Unione Europea, è palesemente lontana dalle persone". Per questo è convinto che ci sia bisogno di "un rinnovamento dell’Ue in un’unione che si ricordi dei suoi valori fondanti, rivolta più verso i cittadini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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