Hong Kong, nuovi scontri durante la vigilia di Natale

Nella notte della vigilia di Natale a Hong Kong sono scoppiati nuovi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. La polizia antisommossa è intervenuta sparando gas lacrimogeni

Hong Kong, nuovi scontri durante la vigilia di Natale

Nella notte della vigilia di Natale a Hong Kong sono scoppiati nuovi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine.

La scintilla che ha fatto scoppiare il nuovo, ennesimo, incendio è partita da un elegante centro commerciale a Tsim Sha Tsui, uno dei quartieri più frequentati della città. Qui, centinaia di manifestanti pro democrazia vestiti di nero, si sono radunati ad Harbour City cantando slogan e mettendo in scena un flashmob.

La tensione è salita alle stelle quando un gruppo di poliziotti in borghese è stato scoperto e circondato dai dimostranti. Gli agenti hanno effettuato decine di arresti mentre la folla inveiva e lanciava oggetti contro di loro.

La polizia antisommossa è subito arrivata sul posto, rispondendo con il lancio di lacrimogeni e manganelli per respingere i riottosi. Tutto questo mentre i negozi sono stati costretti a chiudere le saracinesche in fretta e furia. Altre manifestazioni di flashmob si sono formate in almeno altri tre luoghi della città, con gli agenti che hanno cercato di disperdere i partecipanti.

Gli scontri sono proseguiti nelle strade di Hong Kong anche ben oltre la mezzanotte. I manifestanti, indossando cappelli di Babbo Natale o corna da renne, hanno scagliato bombe molotov e altri oggetti contundenti all'indirizzo della polizia.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, sono stati sparati lacrimogeni davanti al Peninsula Hotel, nei pressi dell'incrocio tra Nathan Road e Salisbury Road, oltre che all'interno del citato centro commerciale di Harbour City.

Nuove tensioni in arrivo?

Ricordiamo che le proteste sono iniziate lo scorso giugno per chiedere alle autorità locali il ritiro di una controversa legge che, in certi casi e di fronte a gravi crimini, avrebbe consentito l'estradizione in Cina. Gli attivisti sono subito insorti leggendo in questa norma l'inizio di una massiccia ingerenza di Pechino negli affari della regione.

Al termine di mesi di proteste il governo di Hong Kong aveva effettivamente ritirato la legge della discordia, anche se i manifestanti hanno continuato a protestare, seppur sempre con minore intensità. Sembrava che la situazione stesse tornando alla normalità, ma ieri sono scoppiati nuovi focolai di tensione.

Nel frattempo, nella consueta intervista di fine anno con l'emittente televisiva Cgtn, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha ribadito ancora una volta che la Cina sostiene “fermamente il governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong” nel porre fine “alla violenza e al caos” e nel ripristinare l'ordine

esercitando una governance basata sulla legge”. “Il tempo dimostrerà che il principio 'Un paese, due sistemì non solo funziona bene a Hong Kong, ma ha anche il supporto della popolazione", ha aggiunto Wang.

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