Indossare la giada è come indossare il mondo

La dinastia degli Zhou occidentali e la giada, che descrive la moralità di un gentiluomo e simboleggia l’eleganza del gesto di una donna

Indossare la giada è come indossare il mondo

Dico a te, che ora mi stai guardando. Sono giunta dalla dinastia dei Zhou occidentali, 3000 anni fa. Ho vagato nel sottosuolo per 3000 anni. Con il trascorrere del tempo, il filo che mi teneva insieme è marcito e ora tutti i miei duecentoquattro pezzi sono tenuti insieme da raggi di luce. Questi duecentoquattro differenti simboli, concatenati in frasi meravigliose, erano indossati come dei paragrafi di un libro e costituivano un mondo fantastico, nel quale le scaglie di drago e le piume di oca selvatica viaggiavano nello stesso cielo e i mari colmi di pesci erano collegati con lo stesso filo ai campi di alberi di gelso, distanti tra loro solo un dito. Due draghi che si avvolgono, drago e fenice che si uniscono, un corpo di drago e una testa umana: le persone di allora condensavano la vita che avevano visto e immaginato in pezzi di giada, capaci di penetrare nei mari, di volare nei cieli e di unirsi in uno stesso luogo, sul corpo di una persona.

L'importanza della giada

Lo spazio di questi ornamenti si estende dal collo ai piedi e la seconda moglie del marchese dello Stato di Jin, con un lungo insieme di orecchini pendenti e il volto coperto da pezzi di giada - tra la bocca e le orecchie e tra le sopracciglia e gli occhi - ci mostra il volto di tutte le cose. La gente dell’epoca riteneva che portare indosso il mondo, consentisse alla giada una vita di centinaia di migliaia di anni e agli uomini una vita di più decenni, permettesse di farsi un dono reciproco e fosse espressione dell’amore dell’umanità nei confronti del cielo, della terra e di tutte le cose. Per questo motivo la giada, oltre al bronzo, rappresenta un eterno regalo, lasciato al tempo della dinastia dei Zhou occidentali.

La persona che indossa questi ornamenti di giada deve camminare molto piano. Le genti della dinastia dei Zhou occidentali, rispettando una rigida gerarchia, ci mostrano come, attraverso questi oggetti, l’etichetta regolasse il comportamento. Più nobile era la persona, più lungo e complesso era l’insieme di ornamenti di giada che portava, di conseguenza era più piccolo il passo che faceva e più lentamente camminava. L’etichetta è norma invisibile che regola il funzionamento dello Stato. La giada, essendone segno, è usata come linguaggio che collega il sole, la luna, il cielo e la terra, che mette in comunicazione con gli antenati, che descrive la moralità di un gentiluomo e che simboleggia l’eleganza del gesto di una donna. Nel tempo remoto, il movimento della crosta terrestredette origine alla giada.

Centinaia di migliaia di anni separano i nostri giorni dall’origine di quest’insieme di frammenti che è giunto fino a noi: ma solo 3000 anni ci separano dalla dinastia dei Zhou occidentali. Nella giada rituale e in quella ornamentale si concentrano le bellezze del mondo e noi le abbiamo indossate sui nostri corpi.

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