Iran, il falso video di rivendicazione dello Stato islamico

Quei tre soggetti immortalati dallo Stato islamico potrebbero aver attaccato Ahvaz o essersi prestati per un video propaganda non entrando mai in Iran

Iran, il falso video di rivendicazione dello Stato islamico

Lo Stato islamico ha diffuso il video dei presunti autori dell’attacco avvenuto nella città di Ahvaz, nel sudovest dell’Iran. Si tratta del primo attacco terroristico nel Paese dall'attentato avvenuto nel giugno dello scorso anno. Numerose le incongruenze e gli errori riscontrati nelle tre diverse rivendicazioni e nel successivo video diffuso sui due canali ufficiali dei terroristi. È il messaggio dello Stato islamico ad avere l'autorità necessaria per innescare i distaccamenti o consacrare le loro operazioni per attacchi pianificati e su larga scala.

La rivendicazione dell’attacco in Iran: gli errori dei Media Operative

Poche ore dopo l’attacco avvenuto durante la parata militare organizzata per la Giornata Nazionale delle Forze Armate, nella città sud-occidentale di Ahvaz, in Iran, lo Stato islamico ha diffuso sulla rete due comunicati. Nella prima rivendicazione pubblicata su Amaq (ora ribattezzata Amaq News), agenzia di stampa del gruppo, i terroristi riferiscono che "durante l’attacco fosse presente il Presidente Hassan Rouhani". Nella seconda rivendicazione pubblicata a distanza di un’ora sul canale ufficiale dello Stato islamico, il passaggio su Rouhani è stato rimosso. Appare evidente che i media operative abbiano ricevuto ordini in tale senso per correggere il secondo testo diffuso sulla rete. In entrambi i comunicati si legge che "l'obiettivo dell'attacco erano i membri della Forza di Resistenza di Mobilitazione e del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica presenti alla parata". Nei primi due comunicati, i terroristi affermano che "oltre cento persone sarebbero state ferite o uccise nell'attacco". Soltanto nel terzo ed ultimo comunicato dello Stato islamico, infine, è stata inserita la parola Inghimasi per descrivere l'operazione in Iran

La nuova terminologia segue gli ordini di al-Baghdadi?

Il 149° numero di al-Naba ci darà delle risposte

Si notano alcune stranezze nella terminologia adottata nei primi due comunicati (ne seguirà anche un terzo). La frase "Commando Attack" è stata utilizzata da Amaq News per descrivere gli autori dell'attacco. I presunti autori sono stati definiti combattenti/fighters, quando sappiamo che la parola corretta dovrebbe essere soldiers. La principale stranezza riguarda la definizione utilizzata per descrivere l’unità che ha preso parte all'attacco. Amaq News utilizza la parola "Commando", tuttavia quella utilizzata per le rivendicazione ufficiali dovrebbe essere "Distaccamento". Potrebbe trattarsi della nuova terminologia applicata in base alla nuova metamorfosi dello Stato islamico annunciata da al-Baghdadi nel messaggio Give Glad Tidings to the Patient: Da organizzazione centralizzata a rete terroristica clandestina. Il 149° numero di al-Naba ci darà delle risposte. Il 148° numero è stato pubblicato giovedì scorso. Al-Naba è una produzione settimanale, ma non rispetta una precisa finestra temporale per la diffusione: E' pubblicata in base alle esigenze contestuali. Ad esempio in diverse occasioni i media operative hanno diffuso sulla rete anche due numeri di al-Naba a distanza di 96 ore l'uno dall'altro. Considerando l'importanza dell'attacco, i terroristi ne daranno ampia copertura sull'unico strumento ibrido ancora in vita.

La propaganda è essenziale per la sopravvivenza dello Stato islamico sia come gruppo che come idea per coltivare quella profondità strategica digitale. È un meccanismo prezioso con il quale far valere l’acquiescenza nel suo proto-Stato ed un’arma penetrante con cui affermare la propria egemonia terroristica all’estero. Negli anni a venire, servirà come bandiera attorno alla quale i veri credenti del califfato si raduneranno, una volta perduti i territori.

Stato islamico: Soldato e Distaccamento

La frase “soldato dello Stato islamico” è solitamente scelta da Amaq News per identificare “coloro che ricevono la chiamata”, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno coordinato i loro attacchi con l'organizzazione centrale. La frase “soldato dello Stato islamico” è stata utilizzata in tutti gli attentati rivendicati: Ohio State University, Marsiglia, Bruxelles, Londra, Malmo e quello avvenuto a ridosso del Parlamento inglese solo per citarne alcuni.

La frase utilizzata da Amaq per consacrare un ruolo attivo o determinante del comando centrale negli attentati è distaccamento di sicurezza o distaccamento operativo. Nelle rivendicazioni dove è presente la frase "distaccamento di sicurezza o distaccamento operativo" è solitamente presente in antitesi la parola "crociati o forza crociata" (tranne nel caso dell'Iran). Il distaccamento è da intendersi sia come organismo dell'organizzazione ribelle con sede fissa che della rete terroristica clandestina dispersa in tutto il globo. Al distaccamento spettano azioni meno frequenti e più disperse.

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Felici di andare a morire

Poche ore fa Amaq News ha diffuso sulla rete un video con i presunti autori dell’attacco avvenuto nella città di Ahvaz. Secondo prassi ormai consolidata, lo Stato islamico filma in video le ultime volontà di coloro che da lì a breve dovrebbero incontrare la morte in battaglia. E' un subdolo stratagemma nel tentativo di reclutare manovalanza per le future operazioni suicide.

I tre giovani nel video (eppure Teheran parla di quattro terroristi) sono sorridenti e felici di incontrare la morte cosi da superare la fase di transizione terrena (il concetto di prigione) e raggiungere il paradiso. Il credente vede la vita terrena come una prigione ed ambisce a raggiungere Allah.

Nelle comunità povere ed instabili, i terroristi utilizzano la narrativa strategica per manipolare le giovani menti e portarle alla loro causa. Nella distorta visione della realtà propinata dai terroristi, il martirio diventa un'ambizione per i giovani. Se avessero ricevuto una corretta educazione in un contesto normale, non cercherebbero un valore nella morte. L'economia poi, game changer nella vita di una persona. Nelle nazioni povere i giovanissimi hanno maggiori probabilità di svolgere attività illegali per guadagnare denaro e sostenere la propria famiglia. Lo Stato islamico ad esempio è stata una delle prime organizzazioni terroristiche a stipendiare i giovani sotto i 18 anni, cosa che i governi locali non facevano. Negli ambienti instabili, i membri delle organizzazioni terroristiche costringono le famiglie ad inviare i propri figli a combattere per loro. Concentrarsi esclusivamente sulla leadership delle organizzazioni terroristiche non è sufficiente poiché manca il più ampio contesto socio-economico che consente loro il reclutamento. Violenze, umiliazioni e mancanza di opportunità derivano dal fallimento dei sistemi educativi e della stagnazione economica in molte parti del mondo. Qualsiasi tipo di vittoria non si basa sulla conquista fisica del territorio, ma sulla volontà di piegare la forza di volontà ed il desiderio di combattere del nemico. La visione del mondo salafita jihadista è sia transnazionale che transgenerazionale: l'ideologia non può essere sconfitta militarmente. La stabilità politica gioca un ruolo importante nel mantenere una nazione sicura mentre promuove programmi economici e di sviluppo. Senza tale stabilità è impossibile attuare tali progetti per aiutare i cittadini di una nazione. Il terrorismo è un’ideologia per una guerra di contenuti: istruzione e conoscenza sono strumenti essenziali per sradicare l'estremismo giovanile, motivo per cui è imperativo negare le risorse potenziali da cui attingere. E' opportuno quindi contrastare le istituzioni che assistono i gruppi terroristici nella mobilitazione e nel reclutamento. I leader religiosi dovrebbero condannare l'estremismo giovanile, mentre lo stato dovrebbe costruire sistemi scolastici statali come alternativa a quelli religiosi privati. Necessario, infine, scardinare lo status quo che premia gli attentatori suicidi ed i loro parenti.

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Abbigliamento ed equipaggiamento

I presunti autori dell'attacco alla parata militare indossano la medesima nuova uniforme: E' identica a quella indossata dai soldati iraniani in parata nella città di Ahvaz. Il conducente indossa la cintura di sicurezza. Non visibile dalle immagini alcun tipo di sistema a frammentazione improvvisato che abbiamo visto nei precedenti video. Non si nota alcun equipaggiamento offensivo. Non si notano granate. Nessun equipaggiamento tattico. Chi filma materialmente le dichiarazioni dei primi due terroristi occupa la posizione del posto lato guida. Il terzo terrorista è ripreso dal sedile posteriore. Se quello affermato dai tre fosse vero ("Siamo in Iran, ci stiamo dirigendo nella città di Ahvaz") per quella che è stata descritta come un'operazione Inghimasi in territorio nemico, perchè non sono già equipaggiati? Sono stati definiti Inghimasi, quindi il non plus ultra dell'addestramento militare garantito dallo Stato islamico. L'equipaggiamento è quindi riposto nel portabagagli? I tre hanno indossato le loro cinture esplosive (sono Inghimasi) scendendo dall'auto? E tutto ciò sarebbe avvenuto in Iran?

Identità e corrispondenza

L'Iran non ha diffuso le foto del terroristi, nè di quello arrestato nè quelle dei due eliminati. Sui social media iraniani circolano delle foto, soltanto alcune compatibili con i volti dei tre. Lo Stato islamico, stranamente, non ha diffuso l'identità dei tre presunti autori dell'attacco in Iran nè il loro nome di battaglia. Quei tre soggetti immortalati dallo Stato islamico, in attesa di conferme, potrebbero aver attaccato Ahvaz o essersi prestati per un video di propaganda non entrando mai in Iran.

Quando è stato girato il video?

I tre affermano di dirigersi verso Ahvaz per compiere l'attacco: Il video sarebbe stato addirittura girato in Iran. Eppure questa affermazione presenta molte perplessità. Come possiamo chiaramente notare dagli screenshot ricavati dal video, chi ha montato il prodotto finale ha oscurato le sezioni esterne dell'inquadratura. Può averlo fatto per due motivi: per non dare punti di riferimento sulla strada percorsa o per nascondere i metadati. Proprio le parti oscurate solitamente contengono le classiche informazioni come data, ora, batteria, luogo (se dotata di gps) etc… etc... Se cosi fosse, i metadati sarebbero stati oscurati perché il video non sarebbe stato girato a ridosso dell'attacco, ma almeno un giorno prima. Certamente non in Iran. Ciò confermerebbe il motivo per cui non si notano armi ne dispositivi improvvisati sul veicolo.

Linguaggio

I primi due terroristi, quello a sinistra e quello in alto a destra dello screenshot, parlano senza alcun tipo di sottotitolo. Per il terzo soggetto dello screenshot, quello in basso a destra, Amaq News inserisce un testo di supporto. Ciò potrebbe essersi reso necessario per tre diversi motivi: Il soggetto parla un'altra lingua o un guasto al microfono della telecamera (in realtà l'audio è chiaramente disturbato). La terza possibilità infine: Il soggetto in realtà non è fisicamente nell'auto con i primi due, ma è stato inserito in fase di editing. Se cosi fosse il video non sarebbe stato girato a ridosso dell'attacco, ma diversi giorni prima. Anche l'inquadratura è diversa.

Un video, due auto

Perfino l'auto sembra essere diversa. A supporto di questa ipotesi consideriamo la luce durante il monologo del terzo ed ultimo soggetto: Il sole illumina l'auto e le case sullo sfondo in modo diverso rispetto ai primi due uomini filmati. Soffermiamoci poi sui finestrini posteriori.

Quello che fa da sfondo al secondo terrorista non è assolutamente compatibile con quello del terzo soggetto filmato. Le linee ed il disegno dei finestrini posteriori non sono sovrapponibili. Quel video è stato girato in diversi momenti e poi montato.

Lo Stato islamico ha mentito praticamente su ogni cosa.

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