Iraq, ha solo 17 anni il più giovane attentatore suicida britannico

È uno degli uomini dell'Isis che si sono fatti saltare a Baiji, dove da mesi si lotta per il controllo di una raffineria

Iraq, ha solo 17 anni il più giovane attentatore suicida britannico

Veniva dal West Yorkshire ed è il più giovane britannico mai morto come attentatore suicida. Sul campo di battaglia lo conoscevano con il nome guerresco di Abu Yusuf al-Britani, ma a casa, dove la famiglia non riesce a spiegarsi la sua morte, era semplicemente Talha.

Neppure diciottenne, il ragazzo aveva lasciato caso per unirsi alle milizie dell'Isis. Cattivo non era, dice la famiglia alla stampa inglese, ma di certo troppo giovane e molto naive, abbastanza da farsi influenzare da reclutatori che lo hanno spedito in Iraq, dove è morto in uno di quattro attentati suicidi messi a segno ieri.

Ad aprile la famiglia di Talha e quella di un amico, Hassan Munshi, avevano lanciato un appello per i figli, con il tremendo sospetto che quell'areo per Istanbul su cui si erano imbarcati li avesse in realtà portati nei territori del sedicente Stato islamico. Un dubbio che si è poi rivelato tragicamente fondato, fino a che ieri non è arrivata la notizia della morte.

Sono quattro gli attentati suicidi avvenuti ieri nella zona di Baiji, in Iraq. Qui gli uomini dell'Isis e le milizie di Baghdad combattono da tempo per il controllo della raffineria più grande del Paese. Una delle auto-bomba esplose era guidata dal giovane britannico, che in una foto diffusa sui social posa con sullo sfondo la bandiera dell'Isis e un suv nero, il dito indice alzato.

"Dobbiamo sconfiggere l'Isis nelle moschee e

nelle comunità di tutto il Paese - ha commentato Shahid Malik, ex ministro in Gran Bretagna e amico della famiglia Asmal -. È una lotta generazionale, con cui ognuno deve essere pronto a confrontarsi".

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