In Israele si è scatenato in questi giorni un vespaio di polemiche a causa di una pubblicità “islamofoba”. La comunità musulmana presente nello Stato ebraico ha infatti giudicato “irrispettoso dell’Islam” un video promozionale recentemente realizzato da Hoodies, importante azienda d’abbigliamento israeliana.
Nel filmato, postato sui canali social della compagnia, si vede inizialmente una donna con indosso il velo tradizionale islamico. All’improvviso, la protagonista del video si scopre e getta via il niqab, facendo quindi sfoggio dei capi d’abbigliamento dell’ultima collezione Hoodies, occultati fino a poco prima dalla veste islamica. A tale gesto di “ribellione” segue la comparsa di uno slogan: “La libertà è fondamentale”. La protagonista del filmato è la modella israeliana Bar Refaeli, ex fidanzata di Leonardo DiCaprio. La controversa pubblicità ha finora ottenuto 160mila visualizzazioni sul canale YouTube ufficiale dell’azienda tessile.
Il gesto della modella, ossia la rimozione e il lancio del niqab, è stato considerato dalla comunità musulmana “un affronto” e ha indotto quest’ultima a invocare il “boicottaggio” dei prodotti Hoodies. Nuseir Yassin, blogger palestinese impegnato nel monitoraggio delle iniziative mediatiche “islamofobe”, ha tuonato: “La pubblicità realizzata da Hoodies è la più abominevole trovata commerciale degli ultimi anni. Pur di vendere qualche tuta in più, i dirigenti dell’azienda hanno consapevolmente ridicolizzato e insultato un elemento rappresentativo della cultura islamica.”
L’azienda tessile, a causa delle proteste di tale comunità religiosa, ha deciso di interrompere la controversa campagna pubblicitaria. Tramite un comunicato, il marchio d’abbigliamento ha precisato: “Il gruppo non aveva alcuna intenzione di diffondere messaggi offensivi nei riguardi delle religioni. Obiettivo del video era invece esaltare i valori del dinamismo e della spensieratezza.”
Contro la rimozione del video si è schierato The Jewish Home, partito degli ebrei ortodossi. Naftali Bennett, leader della forza politica nonché attuale ministro israeliano dell’Educazione nazionale, ha stigmatizzato la “campagna intimidatoria” organizzata dalla minoranza musulmana: “In Israele, campagne pubblicitarie come quella ideata da Hoodies sono pienamente legittime.
Nel nostro Paese c’è libertà di espressione e, di conseguenza, tale azienda sbaglia nell’interrompere la circolazione dei propri video promozionali. Così facendo, Hoodies cede alle pressioni degli ambienti islamici intolleranti, covo dei terroristi palestinesi.”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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