La proposta di bando è stata approvata ieri, autorizzata dal Comitato ministeriale per la legislazione. Con il supporto del premier Benjamin Netanyahu una nuova norma che interessa da vicino i fedeli musulmani ha avuto un primo via libera in Israele.
Già ribattezzata "legge dei muezzin", dal nome della figura che chiama alla preghiera nell'Islam, chiede che le moschee "abbassino il volume" e punta ad abolire gli altoparlanti che tradizionalmente sono installati sui minareti per diffondere il richiamo.
"Cittadini di ogni religione", ha dichiarato il premier Netanyahu, si sono lamentati con lui per l'eccessivo volume degli altoparlanti, da cui la voce del muezzin si leva per cinque volte al giorno, tante quante sono le preghiere previste dall'islam. Moti Yogev, parlamentare del partito di destra Casa ebraica che ha proposto la bozza, parla di centinaia di migliaia di cittadini in Israele che "soffrono regolarmente per il rmore causato dai muezzin".
Non si può tuttavia ridurre la questione a un problema di inquinamento acustico. Youssef Jabarin, della Lista araba unita, ha spiegato al quotidiano locale Jerusalem Post di ritenere "estremista" la nuova norma, una "provocazione" che fa a meno del dialogo "attraverso cui si poteva risolvere" il problema, senza passare dal parlamento.
Ma chi ha presentato la norma non è d'accordo. "Ora che la questione è stata sollevata - ha detto - forse ci saranno dei risultati". Aggiungendo che per anni la comunità musulmana ha fatto finta di nulla, nonostante numerosi sforzi.
"La leadership
dell'Anp - ha detto invece Nabil Abu Redeineh, portavoce della presidenza dell'Anp - si rivolgerà al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e a tutti gli organismi internazionali per fermare queste pratiche provocatorie israeliane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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