Jean Marie Le Pen annuncia che sosterrà la volata della figlia Marine all’Eliseo. Ma non sembra proprio il caso di parlare di pace fatta in famiglia, anzi. Il “vecchio leone” fa un endorsement elettorale che non è nemmeno troppo entusiasta e che, anzi, pare evocare i “nasi turati” di montanelliana memoria.
In un twitt, il patriarca disarcionato fa una spietata analisi del panorama politico francese verso le presidenziali e dice: “I candidati sono: Melenchon per i comunisti, Macron per gli opportunisti, Fillon per i recidivi. Voterò Marine”. L’annuncio di Jean Marie ha sollevato parecchie reazioni fra i militanti che sognano una réunion familiare ma il miraggio della pace resta, per l’appunto, tale.
La querelle politico-familiare tra padre e figlia infatti è lontana dal ricomporsi. L’insofferenza verso l’ingombrante presenza del fondatore della “fiamma” francese e le uscite sghembe di Le Pen padre (come quando liquidò l'orrore delle camere a gas come un dettaglio della storia) secondo la linea dei dirigenti e della stessa Marine finivano non solo per mettere in imbarazzo il partito ma per ostacolarlo sulla strada della “de-diabolisation” e cioè quella dell’uscita dal ghetto politico in cui il Fn era rimasto per decenni.
Dopo un balletto di sospensioni, espulsioni, giudizi e sentenze in tribunale, trascinatosi (almeno) dal 2015 ad oggi, Jean Marie sta lavorando alla costituzione e al consolidamento dei “Comités Jeanne”, formazione di dissidenti e ‘lealisti’ che si colloca alla destra del Front National.
Con l’obiettivo – nemmeno troppo velato – di svuotarlo persino nelle suggestioni, evocando già nel nome della nuova creatura politica, la figura di Giovanna d’Arco, icona carissima alla destra francese e a Marine in particolare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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