Kenya, arrestati i complici dei rapitori: anche l'esercito in cerca di Silvia

Indagini sul rapimento della 23enne italiana: spunta la pista della criminalità comune

Kenya, arrestati i complici dei rapitori: anche l'esercito in cerca di Silvia

Quattordici persone sono state arrestate dalla polizia del Kenya in seguito al rapimento di Silvia Costanza Romano, la 23enne cooperante italiana sequestrata due giorni fa nel piccolo villaggio di Chakama.

Lo riporta il sito keniota Daily Nation. Secondo la ricostruzione, si tratterebbe di abitanti della zona che avrebbero avuto contatti con i rapitori per aiutarli a pianificare il rapimento di Silvia. Sarebbero stati gli stessi residenti di Chakama a mobilitarsi: alcuni dei presunti complici avrebbero addirittura rischiato il linciaggio. A quel punto è intervenuta la polizia, che sta svolgendo gli interrogatori per risalire agli autori del rapimento e al possibile nascondiglio.

E spunta anche un sospettato che avrebbe fatto perdere le sue tracce. La polizia starebbe cercando un uomo di nome Said Abdi Adan: un abitante del villaggio di Chakama ha raccontato ai giornalisti che Adan ha preso in affitto una casa nel villaggio e vi ha portato in seguito altre due persone a viverci qualche giorno prima del rapimento. "Ho dato loro due stanze in cui hanno passato le notti a masticare Qat (pianta classificata come droga)", ha raccontato. "Se ne sono andati a tutti, a sorpresa, dopo l'attacco senza avvertire nessuno e senza fare rumore", ha aggiunto.

Il Servizio di polizia nazionale del Kenya, nel frattempo, ha pubblicato un aggiornamento tramite Facebook. Nel post si riferisce che il commando che ha sequestrato Silvia era composto da tre uomini con armi da fuoco. La polizia sta collaborando con i vari servizi di sicurezza e nella zona sono state inviate anche unità dell'Esercito, con l'obiettivo di raggiungere i rapitori e salvare la volontaria italiana.

Intanto emergono nuove testimonianze sui momenti del rapimento di Silvia Romano: Ronald Karixa, un amico keniota della giovane, contattato dall'agenzia Agi racconta: "Quando i rapitori l'hanno presa, lei gridava: 'Ronald, Ronald aiutami!' Ho cercato di spingere via una delle persone, ma mi ha colpito con un grosso bastone sulla testa". L'amico, studente di 19 anni, prosegue: "Stavo parlando con Silvia quando l'hanno rapita, eravamo insieme. Ora sono molto preoccupato, le voglio molto perché l'estate scorsa mi ha aiutato pagandomi le tasse della scuola, mi ha aiutata in tante circostanze. È una ragazza fantastica". ("Amo reagire alle avversità della vita": il profilo di Silvia Romano).

Sul fronte delle indagini, resta viva la pista che porta ai miliziani islamisti degli Al Shabaab (Sbandati, crudeli e senza soldi: ecco chi sono). Ma prende sempre più corpo l'ipotesi che il rapimento sia stato organizzato da criminali comuni. Tuttavia in questa regione non è raro che gli ostaggi passino di mano in mano, al miglior offerente: Silvia potrebbe dunque essere stata presa da una banda locale per essere poi venduta a gruppi più strutturati.

Un giornalista somalo, Mowliid Haji Abdi, corrispondente della Bbc nella regione, ha confermato in un tweet l'ipotesi di banditi locali: sarebbe stato lo stesso comandante del commissariato di Kilifi a dire che il sequestro della giovane italiana è "un'azione di criminalità comune".

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