La "procedura speciale" del fedelissimo di Putin: così opera in Donbass

Lo zar ha scelto un fedele collaboratore come diplomatico nei territori che vuole conquistare: ecco chi è Sergey Kiriyenko e la sua "procedura speciale"

La "procedura speciale" del fedelissimo di Putin: così opera in Donbass

Non serve soltanto l'esercito, è necessaria anche una figura che sappia "tessere" i rapporti diplomatici pur in pieno conflitto. L'attacco della Russia in Donbass, oltre ai soldati sul campo, vedrà la presenza di Sergey Kiriyenko, l'uomo scelto da Putin come diplomatico per curare i rapporti con Donetsk e Lugansk, in pratica le località occupate dagli uomini dello Zar che vuole conquistare a ogni costo. Kirienko è il primo vice capo dell'amministrazione presidenziale russa, in questi giorni in visita a Mariupol e Volnovakha nell'ambito di un "ricco viaggio nei territori liberati", come lo ha definito su Telegram Denis Pushilin, capo della Repubblica popolare di Donetsk.

Il ruolo di Kiriyenko

Anche se il Cremlino, ancora una volta, non ha voluto confermare la notizia, fonti interne al giornale Rbc hanno affermato che l'ex premier russo è laggiù per questo motivo. A sorpresa, nell'aprile del 1998, alla tenera età di trentacinque anni divenne primo ministro russo. Kiriyenko lasciò successivamente l'incarico ma rimase sempre politico fino a ricoprire l'attuale ruolo odierno che è il maggiore organo decisionale della Russia. Da quanto si apprende dal giornale russo Rbc, a Mariupol ha visitato un porto marittimo, un centro di assistenza della Russia Unita, partecipato all'inaugurazione di un monumento alla famosa nonna con lo Stendardo della Vittoria oltre ad aver visitato i reduci della Grande Guerra Patriottica. "E anche Volnovakha e una visita a uno stabilimento chimico e metallurgico nella città di Donskoye", ha aggiunto Pushilin.

"Procedura speciale"

Lo scopo del suo lavoro, tra le altre cose, include l'interazione con le regioni russe, ognuna delle quali ha il proprio curatore. Uno degli interlocutori di Rbc ha affermato che la presenza di Kirienko in Donbass testimonia almeno una "speciale procedura di interazione con queste repubbliche recentemente riconosciute dalla Russia e la creazione di uno spazio politico interno unico, e tutt'al più la considerazione di uno scenario per l'eventuale ingresso delle repubbliche in Russia". Un'altra fonte, invece, ha spiega che Kiriyenko avrebbe preso il posto di Dmitry Kozak, responsabile delle trattative sull'attuazione degli accordi di Minsk, "che si sono concluse con chissà cosa". Come ricorda Repubblica, il suo passato da uomo liberale non faceva deporre a suo favore per una chiamata da Putin, il quale non si dimenticò di quando tanti anni prima fu proprio Kirienko a mettere Putin a capo dell'Fsb.

Come hanno spiegato numerosi canali Telegram a conoscenza degli eventi, il viaggio di Kiriyenko in Donbass

è stato "una presentazione, un viaggio conoscitivo": era necessario incontrare personalmente quelle persone con cui il blocco politico interno dovrà lavorare in futuro secondo quanto raccontato da Rbc.

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