Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha visitato le forze dell'Alleanza atlantica dislocate in Kosovo. A ricevere l’illustre ospite è stato il generale di divisione Franco Federici, attuale comandante della Kosovo Force (Kfor).
L’incontro tra Federici e Stoltenberg
Secondo quanto riferito da un comunicato della stessa Kfor, Stoltenberg ha incontrato una rappresentanza di militari delle 28 nazioni che formano il contingente impiegato in Kosovo. Il segretario ha quindi evidenziato come Kfor sia la missione più longeva e, con la fine della missione in Afghanistan, anche la più numerosa. La suddetta missione, inoltre, rappresenta un successo per l'Alleanza, considerato l'attuale clima di sicurezza in cui le comunità in Kosovo possono vivere.
Nell’occasione c’è stato un colloquio tra Federici e Stoltenberg. Quest’ultimo ha manifestato apprezzamento per i risultati ottenuti dell'operazione militare che, dal giugno 1999, opera nella regione balcanica al fine di garantire libertà di movimento e di mantenere un clima di sicurezza a beneficio delle comunità locali, in ottemperanza a quanto sancito nella risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1244.
Il generale Federici, dal canto suo, ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra e della coesione, caratteristiche necessarie per rispondere al meglio al mandato ricevuto: "As one we progress, avere una visione comune insieme alle altre organizzazioni internazionali e alle istituzioni in Kosovo è essenziale per il successo della missione Kfor".
Il ruolo dell’Italia
Ricordiamo che l'Italia è il primo paese contributore della missione Kfor e ne detiene il Comando per la 12esima volta, l'ottava consecutiva, quale simbolo del forte legame con il Kosovo, un'area dei Balcani occidentali con cui abbiamo strette relazioni e dove il nostro impegno è forte e solido da ormai 22 anni.
Come se non bastasse, la guida italiana di Kfor è testimonianza importante e tangibile del grande apprezzamento che la leadership nazionale continua a riscuotere in seno all'Alleanza e da parte dei principali attori regionali.
Come ha sottolineato l’Adnkronos, è infatti italiana la guida e una buona parte di militari del Regional Command West (RC-W, unità multinazionale con responsabilità sul settore occidentale del Kosovo), la Multinational Specialized Unit (MSU, interamente composta da carabinieri, impiegati da sempre nel contesto urbano delle città di Pristina e di Mitrovica) e sono italiane la leadership del battaglione "Isr" (Intelligence Surveillance and Reconnaissance) e di alcune sub unità
specializzate nella raccolta delle informazioni utili all'assolvimento della missione: dei 3.600 militari impiegati in Kfor, circa 620 sono italiani, con una rappresentanza di personale appartenente a tutte e quattro le Forze armate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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