Col passare delle ore si sta aggravando sempre più il bilancio delle vittime del ribaltamento di un traghetto avvenuto ieri nel Lago Vittoria, a largo della città di Mwanza in Tanzania. Secondo fonti ufficiali citate dalla radio di Stato Tbc Taifa al momento, infatti, i morti sono saliti a 136 mentre il numero dei dispersi sarebbe di oltre 200.
Alcuni passeggeri sono stati tratti in salvo ma, stando a quanto dichiarato dal governatore John Mongella, verserebbero in gravi condizioni. C’è incertezza, però, su quante persone viaggiassero a bordo dell’imbarcazione al momento dell’incidente. Proprio l’imprecisione sul numero reale dei passeggeri rende difficile stabilire chi deve essere ancora tratto in salvo e quante potrebbero essere le vittime effettive.
Su questo tipo di traghetti, infatti, spesso capita che si trovino più viaggiatori di quelli consentiti per motivi di sicurezza. I media locali riferiscono che, quando si è capovolto, il battello stesse trasportando più di 400 persone, un numero decisamente più alto rispetto alla capacità ufficiale del mezzo che era di 100 passeggeri.
In base alle prime ricostruzioni, la nave MV. Nyerere si è capovolta fra Bugolora e l'isola di Ukara, a soli 50 metri dal porto nel quale sarebbe dovuta attraccare, probabilmente quando la gente a bordo si è spostata su un lato.
Anche Papa Francesco ha fatto sentire la propria voce in merito alla tragedia tramite un telegramma inviato alle autorità civili ed ecclesiastiche della Tanzania: "Rattristato dall'apprendere del tragico incidente del traghetto sul Lago Vittoria, vicino alla costa dell'isola di Ukara".
Il Santo Padre "esprime la sua sentita solidarietà a quanti piangono la perdita dei loro cari e a quanti temono per le vite di coloro che ancora mancano".Il Papa offre, inoltre, incoraggiamento alle autorità civili e al personale di emergenza nei loro difficili sforzi di salvataggio che sono ancora in corso.
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