Immaginate se un immenso albergo con una enorme cupola, venisse costruito a due passi da San Pietro. Piano regolatore a parte, sarebbe sicuramente una costruzione osteggiata da più parti. A La Mecca, in Arabia Saudita, sta per esserne costruito uno con 10mila stanze e 70 ristoranti, distribuiti su 54 piani a pochi passi dala moschea luogo sacro per eccellenza dell'Islam. Una costruzione che sarà composta da 12 torri, appoggiate su una sorta di piedistallo di 10 piani e disposte attorno a quella che sarà una delle più grandi cupole del mondo. Il suo nome: "The Abraj Kudai".
Sarà, è ovvio, un abergo per portafogli di lusso. Il costo complessivo dell'opera si aggira intorno a 3,5 miliardi di dollari. Ci saranno ogni giorno catering da sogno e tutto quello che occorre per ospitare i facoltosi pellegrini che ogni anno si dirigono ai luoghi sacri dell'Islam. Al suo interno anche una stazione degli autobus e sulla cima dele torri quattro zone di atterraggio per elicotteri. E poi ospiterà un centro commerciale, un centro benessere, una stravagante sala da ballo, un centro congressi e molto altro. Tutto quello che occorre per renderla di fatto una città dentro la città. Non tutti i piani saranno visitabili, nemmeno per chi sarebbe disposto a pagare molte migliaia di dollari: ben 5 piani, infatti, sono interamente dedicati alla famiglia reale saudita.
L'immagine racconta di una struttura imponente: è stata realizzata dallo studio di architettura Dar Al Handasah ed è finanziata dal ministro delle Finanze saudita. L'albergo che dovrebbe assomigliare ad una antica fortezza del deserto, ha sollevato però numerose polemiche, soprattutto tra gli studiosi e i religiosi islamici. Sorgerà, infatti, a sole 2 miglia dalla grande moschea di Masjid al-Haram, quella dove è compreso il Ka'ba, il manufatto più sacro per i fedeli di Allah, e dove ogni buon musulmano deve recarsi almeno una volta nella vita. "La Mecca si sta trasformato in Mecca-hattan. Per fare posto agli hotel di lusso, si sta spazzando via tutto, soprattutto la santità del luogo", ha detto al The Guardian Irfan Al-Alawi, direttore dell'Islamic Heritage Research Foundation, impegnato nel salvaguardare il patrimonio delle città dell'Arabia Saudita. Andare a pregare il profeta dove è nato, insomma, non sarebbe più una cosa per "pellegrini", ma per ricchi signori. "Ci si immagina che i pellegrini siano persone semplici, spartane - ha continuato Al-Alawi - La loro esperienza in questa città non può essere ridotta a quella che un qualsiasi turista può fare a Las Vegas, dove la maggior parte dei fedeli non sono soliti andare".
Come riporta il quotidiano inglese, il Abraj Kudai non è l'unico sfregio fatto ai luoghi sacri dell'Islam. A pochi passi dalla moschea, infatti, sorge una torre dell'orologio "Abraj al-Baitah" dove una notte può arrivare a cosatare anche 4mila dollari. Al posto della casa di Khadiah, la prima moglie di Maometto,sono stati costruiti dei bagni pubblici. Quella di Abu Bakr, amico del profeta, è stata invece rimpiazzata da un lussuoso albergo della catena Hilton. La dimora del nipote, invece, dal palazzo reale. Di quegli stessi sovrani sauditi che si terranno ben cinque piani di quello che sarà il più grande (e,forse, discusso) albergo del mondo.
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