"Ammettiamolo". Quella frase di Zelensky sulla Nato

"Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci"

"Ammettiamolo". Quella frase di Zelensky sulla Nato

L'Ucraina non entrerà a far parte della Nato. Nel giorno in cui riprendono i negoziati tra le delegazioni russe e ucraine, Volodymyr Zelensky ha rilasciato importanti dichiarazioni che potrebbero influire tanto sul prosegui della guerra quanto sulle trattative diplomatiche in corso.

L'ammissione di Zelensky

Nel suo discorso online alla UK Joint Expeditionary Force (Jef) - il corpo di spedizione militare guidato dal Regno Unito - Zelensky ha spiegato che Kiev non fa parte della Nato e deve riconoscere di non poterci entrare. "L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Siamo persone ragionevoli. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo. Sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su se stessi e sui nostri partner che ci aiutano", ha affermato il presidente ucraino.

Non è mancato un appello ai soldati russi. "Potete ancora smettere di uccidere. Vedete come stiamo combattendo. Per voi sarebbe molto più facile. E, cosa ancora più importante, potete porre fine alla distruzione della democrazia", ha aggiunto, spiegando che la macchina militare russa può ancora essere fermata.

"No-fly zone o missili su suolo Nato"

Zelensky ha tuttavia continuato a chiedere agli alleati occidentali una no-fly zone per i cieli dell'Ucraina (ipotesi respinta dall'Italia), aggiungendo che di comprendere le conseguenze a cui ciò potrebbe portare. In ogni caso, il presidente ucraino ha ribadito la sua richiesta o, ha avvertito, i "razzi russi cadranno sul suolo della Nato". "Se non chiudete il nostro cielo, è solo questione di tempo prima che i razzi russi cadano sul vostro territorio, sul territorio dei Paesi Nato", ha detto Zelensky, dopo che i russi hanno lanciato attacchi aerei su un campo di addestramento militare fuori dalla città ucraina di Leopoli, non distante dal confine con la Polonia, membro della Nato.

"Noi possiamo fermare la Russia", ma se non ci aiuterete a farlo le forze di Vladimir Putin punteranno poi "verso di voi", ha spiegato rivolto ai membri del Jef (Regno Unito, Danimarca, Islanda, Finlandia, Svezia, Olanda, Estonia, Lettonia e Lituania), convocato dal premier britannico Boris Johnson. Zelensky ha dunque elogiato la linea dura di questi Paesi rispetto a Mosca e la loro presa di posizione "morale"; ma ha insistito sulla richiesta di altre armi all'Ucraina e di sanzioni ulteriori anti-russe. "Noi - ha sostenuto - possiamo fermare la Russia, fermare l'uccisione delle persone. Sarà più facile se lo faremo insieme perché fermeremo la distruzione della democrazia ora sulla nostra terra. Altrimenti (i russi) verranno da voi".

Riferendosi alla Nato, ha inoltre dichiarato che questa è "l'alleanza più forte del mondo" ma che alcuni suoi membri sono "ipnotizzati" dall'aggressione della Russia.

"Sentiamo molti discorsi sulla Terza Guerra Mondiale che dovrebbe iniziare se la Nato chiudesse i cieli ucraini ai missili e aerei russi e quindi una no fly zone umanitaria non è stata ancora istituita. Questo permette all'esercito russo di bombardare città pacifiche e far saltare in aria edifici civili, ospedali e scuole", ha concluso Zelensky.

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