Accoglienza in tilt in Germania: esplode la "bomba profughi" di Putin

Il governo tedesco ha registrato un aumento del 35% degli ingressi di migranti nel proprio territorio: pesa soprattutto la situazione in Ucraina, tensione tra i sindaci e l'esecutivo di Olaf Scholz

Accoglienza in tilt in Germania: esplode la "bomba profughi" di Putin

In Germania l'accoglienza dei profughi è diventata un caso. In tutto il Paese da più parti stanno emergendo profonde insofferenze per l'attuale situazione. Mancano infatti strutture, soldi e coperture per garantire a tutti un'adeguata accoglienza. Ad alzare la voce, come sottolineato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, sono adesso soprattutto i comuni.

Tensione tra gli amministratori locali e il governo nazionale

Molti sindaci, ma anche presidenti dei Land, hanno scritto nelle scorse settimane al governo guidato da Olaf Scholz per denunciare una paventata “insostenibilità” dell'attuale sistema di accoglienza. I numeri sembrano confermare la percezione dei sindaci tedeschi. Secondo i dati resi pubblici dal ministero dell'Interno, tra il primo gennaio e settembre è stato registrato un aumento del 35,4% di richieste d'asilo rispetto allo stesso periodo del 2021.

In termini assoluti, vuol dire che sono entrati in Germania diverse migliaia di migranti in più rispetto allo scoso anno. Lo si nota in diverse città del Paese. In alcuni casi infatti, i richiedenti asilo sono stati ospitati in strutture già oltre i limiti della capienza. E ora non mancano i timori anche relativi alla tenuta dell'ordine pubblico. Così come anche sulla tenuta dei bilanci di molte amministrazioni comunali: non sono pochi i sindaci che hanno dovuto raschiare dai vari capitoli del budget per fare fronte alle spese più incombenti.

Mercoledì a Berlino si è tenuto un tavolo tra il ministro dell'Interno, Nancy Faeser, e i rappresentanti degli amministratori locali. Da parte sua, il rappresentante del governo ha promesso l'aumento di alloggi disponibili per i richiedenti asilo. Negli ultimi giorni sono stati requisiti in tutta la Germania altri 56 edifici e questo dovrebbe garantire, da qui alla prossima settimana, un totale di 4.000 posti. Inoltre Faeser ha parlato anche di un incremento dei controlli alle frontiere.

Al termine dell'incontro, hanno rimarcato i media tedeschi, non tutti si sono dichiarati soddisfatti. C'è chi ha lamentato scarsa incisività da parte del governo nazionale e c'è chi ha puntato il dito su interventi definitivi come “palliativi”.

L'aumento di profughi dall'Ucraina

Il principale problema patito dal sistema di accoglienza tedesco, riguarda l'arrivo di almeno un milione di profughi ucraini dall'inizio della guerra. Una cifra, secondo le stesse autorità di Berlino, destinata a salire in inverno. La Germania è storicamente il Paese che accoglie il maggior numero di richiedenti asilo in Europa. Nel 2021, le autorità tedesche hanno ricevuto il 30% delle domande di asilo presentate in tutto il Vecchio Continente. L'afflusso di migranti scappati dal conflitto ha destabilizzato il già fragile equilibrio del sistema di accoglienza. Da qui i timori dei sindaci, sempre più preoccupati di ritrovarsi impreparati tanto a livello logistico quanto economico.

L'arma di Vladimir Putin

Quanto sta accadendo in Germania, potrebbe rappresentare una drammatica anticipazione di ciò che potrebbe accadere anche nel resto d'Europa. Non appena a febbraio la guerra è iniziata, un gran numero di profughi si è messo in marcia verso l'Europa. La situazione si è in seguito stabilizzata e il ritiro dei soldati russi dalla regione di Kiev, ha permesso a molti cittadini ucraini di rientrare. Adesso però il problema riguarda il deterioramento delle condizioni economiche nel Paese.

Di questo ne è ben consapevole il Cremlino. I recenti bombardamenti su Kiev e sulle regioni occidentali, hanno distrutto molte centrali elettriche. In almeno dieci regioni sono registrati continui blackout e continue interruzioni nell'erogazione di energia elettrica. Con le temperature destinate ad abbassarsi, le condizioni di vita potrebbero rivelarsi proibitive. Il risultato è quello di nuove partenze di massa verso l'Europa e verso la Polonia e la Germania in particolar modo.

La Russia quindi potrebbe sfruttare questo elemento per provare a destabilizzare il quadro europeo e mettere pressione sui governi più colpiti dalle ondate migratorie. Un'arma in più per Putin e una preoccupazione maggiore per Berlino e Bruxelles.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica