“Se si ferma il commercio, inizia la guerra”. È questo l’avvertimento di Jack Ma, fondatore del colosso cinese di e-commerce, Alibaba.
Da Melbourne, in Australia, dove ha inaugurato una nuova sede di Alibaba, destinata a servire le imprese australiane e neozelandesi, Jack Ma difende la globalizzazione e dà una stoccata, nemmeno troppo celata, alle scelte “protezionistiche” del nuovo presidente americano, Donald Trump. “Tutti sono preoccupati per le guerre commerciali”, ha detto, infatti, aggiungendo che “se però si ferma il commercio, inizia la guerra”.
Le parole del magnate dell'e-commerce cinese si inseriscono ovviamente nel braccio di ferro tra Trump e Xi Jinping sulla globalizzazione. Presidente del “compra americano, assumi americano”, il primo, incoronato, dopo il World Economic Forum di Davos, "alfiere" mondiale della globalizzazione economica, il secondo. Qualche giorno fa, infatti, Trump ha di nuovo sferzato la Cina, durante un incontro con i vertici del settore farmaceutico, accusando esplicitamente Pechino di “approfittare dell'America attraverso la svalutazione della sua moneta”. Alle accuse di Trump aveva risposto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, affermando che la Cina non ha mai fatto ricorso alla “guerra valutaria”, e che "condurre una guerra commerciale dalla quale nemmeno la Cina trarrebbe vantaggi", non è nelle intenzioni di Pechino.
Ora, ad un mese dal suo faccia a faccia con Trump, anche Jack Ma è sceso in campo per difendere l’economia globale. “Il mondo ha bisogno di globalizzazione, ha bisogno del commercio”, ha ripetuto il miliardario cinese, le cui dichiarazioni sono state riprese dal quotidiano britannico Independent. “Dobbiamo dimostrare che il commercio aiuta le persone a comunicare”, ha aggiunto, Ma, citato da Business Insider Australia. “Dovremmo avere scambi commerciali giusti, trasparenti ed inclusivi”, ha affermato, quindi, il magnate cinese. Una visione che si scontra con quella del presidente americano che vuole proteggere i confini nazionali e che denuncia l’esistenza di una globalizzazione “truccata” a vantaggio di Pechino, che “ruba” agli Usa lavoro e produzione.
Se l’incontro del mese scorso tra Trump e Jack Ma, durante il quale il fondatore di Alibaba aveva promesso la creazione di un milione di posti di lavoro in America, aveva tranquillizzato molti, dimostrando che per la cooperazione, in fondo, c’è sempre
spazio, ora da Melbourne il secondo uomo più ricco della Cina, vicinissimo al presidente cinese Xi Jinping, interviene di nuovo in difesa di Pechino e della globalizzazione, lanciando un nuovo, preoccupante, avvertimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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