Salman Abedi, il kamikaze di Manchester che ha ucciso almeno 22 persone, aveva "legami con al Qaida" e aveva ricevuto addestramento terroristico all'estero. Lo ha riferito alla Nbc News un funzionario dell'intelligence Usa, spiegando che l'uomo è stato identificato grazie a una carta bancaria trovata in una sua tasca sulla scena dell'esplosione, al Manchester Arena. La fonte citata da Nbc non ha escluso che l'attentatore potesse avere contatti con altri gruppi e ha riferito che la Libia è stato uno dei Paesi in cui l'uomo si è recato negli ultimi 12 mesi.
Salman Abedi era tornato da pochi giorni da un viaggio in Libia. "Era partito per la Libia tre settimane fa ed era tornato di recente, pochi giorni fa", ha raccontato l'amico. Se confermato, il soggiorno di alcune settimane in Libia potrebbe essere servito per l'addestramento da parte dell'Isis che nel Paese nordafricano ha ancora una robusta presenza. Secondo il quotidiano inglese, non si esclude neppure che il giovane possa aver viaggiato in Siria nelle settimane in cui era all'estero.
Il padre di Abedi al telefono con l'Associated Press ha difeso il figlio: "Non c'entra niente con l'attentato, ho parlato con lui cinque giorni fa ed era normalissimo. Voleva fare un viaggio in Arabia Saudita. E poi non siamo estremisti, non uccidiamo innocenti".
I fratelli e il padre del terrorista
Le forz di intelligence inglese stringono sulla famiglia di Salman Abedi. Per il momento sono scattate le manette ai polsi del padre e dei due fratelli del terrorista. In mattinata è stato arrestato Ismail Abedi (23 anni). Secondo il Daily Mail, che ha diffuso le immagini dell'arresto, l'operazione è scattata alle 10.30 di questa mattina, di fronte a un supermarket della catena Morrisons a Chorlton-Cum-Hardy, nella zona di Manchester sud. Agenti arrivati sul luogo a bordo di una Mercedes nera hanno ordinato all'uomo, che è manager nel settore dell'IT, di stendersi a terra. In serata, poi, sono stati arrestati a Tripoli il padre Ramadan Abedi e il fratello più piccolo Hashem Abedi. Classe 1997, è sospettato, come fa sapere il il portavoce delle forze anti-terrorismo locali (Rada), Ahmed Bin Salem, di avere "legami con lo Stato islamico".
La cellula terroristica
Il killer di Manchester "probabilmente" ha agito con l'aiuto di altri. Secondo fonti di polizia, il kamikaze faceva "chiaramente" parte di una cellula, di un network terroristico islamico. La persona che ha realizzato l'ordigno esploso alla Manchester Arena lunedì sera è ancora a piede libero. Lo scrive il Manchester Evening news citando fonti della polizia. In mattinata le forze di sicurezza britanniche hanno realizzato un vasto blitz nel centro della città alla ricerca di eventuali complici o persone collegate all'autore della strage.
Il parlamento inglese, le ambasciate e Downing Street sono vigilate dall'esercito dopo l'attacco a Manchester, essendo scattato il massimo livello per le misure di sicurezza previsto per la massima entità di minaccia terroristica. Il premier del Regno Unito Theresa May ha annunciato ieri sera che il paese è sotto livello di minaccia critico, il che significa che un attacco potrebbe essere imminente.
La famiglia di Salman Abedi, l'attentatore di Manchester, aveva informato in passato le autorità britanniche avvertendole che era pericoloso. Lo ha detto un funzionario dell'intelligence americana alla Nbc News, spiegando che la bomba usata nell'attacco kamikaze era "grande e sofisticata", con materiali difficili da ottenere nel Regno Unito, il che significa che "è quasi impossibile che non abbia avuto aiuto".
Il bilancio delle vittime
Intanto, va aggiornato il bilancio dei morti. Ci sono "almeno due polacchi" tra le vittime dell'attacco di Manchester di lunedì sera alla fine del concerto di Ariana Grande. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Varsavia, secondo cui un altro connazionale è rimasto ferito. La coppia di polacchi uccisi nell'esplosione di lunedì sera a Manchester stava aspettando le due figlie dopo il concerto di Ariana Grande. Un terzo polacco, un uomo, è fra i 59 feriti nell'esplosione. C'è anche una poliziotta fuori servizio tra le 22 vittime della strage di Manchester. Lo ha confermato, con estrema "tristezza", il capo della polizia Ian Hopkins, in una conferenza stampa.
"Ma nel rispetto dei desideri della famiglia, non farò nessun ulteriore commento", ha aggiunto. La donna era al concerto di Ariana Grande con il marito, che versa in condizioni critiche, e con i figli che sono rimasti feriti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.