L'ex bodyguard di Diana contro Harry: "Scotland Yard non è in vendita"

Parla l’ex guardia del corpo di Lady Diana e spiega perché il principe Harry non ha diritto alla scorta di Scotland Yard

L'ex bodyguard di Diana contro Harry: "Scotland Yard non è in vendita"

Il principe Harry rivuole la scorta fornita da Scotland Yard ai membri senior della royal family. Sarebbe disposto persino a pagarsela da solo ma Ken Wharfe, ex bodyguard di Lady Diana, lo avverte: "Scotland Yard non è in vendita”.

La scorta negata

Lo scorso primo luglio, in occasione dello svelamento della statua di Lady Diana, il principe Harry ha scoperto che la scorta fornita da Scotland Yard gli era stata revocata. La motivazione è semplice: non è più un membro senior della royal family, quindi non ha più diritto alla sicurezza pagata dai contribuenti. Il duca ha inviato una lettera di protocollo pre-azione all’Home Office, il ministero dell’Interno britannico, precisando di essere disposto a pagare di tasca propria le guardie del corpo fornite dalla polizia. Il ministero, però, ha rifiutato la proposta.

Harry non si è dato per vinto e, a settembre 2021, ha chiesto un riesame giudiziario della questione. Il suo legale ha precisato: “Il principe Harry ha ereditato un rischio per la sicurezza alla nascita e per tutta la vita. Rimane il sesto in linea di successione al trono, ha servito due turni di combattimento in Afghanistan e negli ultimi anni la sua famiglia è stata sottoposta a ben documentate minacce neonaziste ed estremiste. Il Regno sarà sempre la casa del principe Harry e un Paese che vuole che sua moglie e i suoi figli siano al sicuro. Con la mancanza di protezione della polizia, c’è un rischio personale troppo grande”.

Il duca ha citato un episodio avvenuto a Londra, nel luglio 2021, dopo una serata di beneficenza: un gruppo di paparazzi lo avrebbe inseguito mentre si trovava a bordo della sua auto. Inoltre Harry lamenta il fatto che le sue guardie del corpo non abbiano accesso ai dati riservati dell’Intelligence britannica. Tutto ciò potrebbe esporre lui e la sua famiglia a gravi pericoli.

“Harry sa che Scotland Yard non è in vendita”

Sulle pagine del London Evening Standard Ken Wharfe, ex guardia del corpo di Lady Diana e dei principi William e Harry ha fatto alcune considerazioni in merito alle richieste del duca di Sussex: “La protezione di Scotland Yard non è in vendita. Non funziona così e lui lo sa. Se vuole, può permettersi di assumere ex personale di scorta che conosce il protocollo ed è autorizzato a lavorare nelle residenze reali. È quello che fanno già le principesse Eugenia e Beatrice. L’unica differenza è che le loro scorte non possono essere armate”. A quanto pare Harry e Meghan vorrebbero tornare a Londra per il Giubileo di Platino della regina Elisabetta e sperano di risolvere la questione quanto prima.

Va ricordato, però, che non è la prima lamentela di questo tipo che sentiamo dai Sussex. Durante l’intervista a Oprah Winfrey Meghan Markle si lagnò perché Archie era stato lasciato “senza titolo e senza protezione”.

La duchessa non puntualizzò che al bimbo, in quanto erede di un ramo cadetto, non spetta alcun titolo nobiliare e che la security di cui godono i membri senior della royal family è pagata dai cittadini britannici. Il principe Harry e Meghan hanno abbandonato la corte, vivono negli Stati Uniti e, per logica conseguenza, non possono sperare di ottenere un privilegio pagato con le tasse versate dal popolo di un altro Paese.

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