Garry Kasparov, ex campione mondiale di scacchi scappato a New York perché da sempre contro il presidente russo Vladimir Putin, nel rilasciare un'intervista al Corriere ha spiegato che sia l’Europa che gli Stati uniti potrebbero pagare un prezzo molto alto per questa guerra, dovuto al fatto che per venti anni non hanno ascoltato chi li avvertiva che Putin sarebbe diventato un problema di tutti. Kasparov ha ricordato alcune delle azioni fatte dal presidente russo, come i bombardamenti a tappeto su Aleppo, l’annessione della Crimea, l’uccisione di Litvinenko, l’avvelenamento degli Skripal, che non hanno avuto conseguenze. Solo qualche sanzione perché, a suo dire, i politici hanno preferito continuare a fare affari con la Russia.
Perché Kasparov parla di corruzione
L’ex scacchista parla anche di corruzione, perché “al denaro russo si è permesso di influenzare ogni livello della vita americana, ma soprattutto europea: che fosse vita politica, sociale, lo sport, gli affari. Centinaia di miliardi sono stati sparsi nel mondo libero. Perché questo denaro non è andato in Cina, Venezuela o Iran. È finito a Vienna, Monaco di Baviera, Firenze, Milano, Parigi, Londra, New York. Non possiamo sottovalutare l’influenza di questi soldi”. Kasparov ha però sottolineato la coerenza di Putin, il suo non essersi mai nascosto e aver fatto sempre tutto alla luce del sole, mettendo sul tavolo il suo programma strategico quindici anni fa, seguendolo sempre. Nessuno in questo tempo ha però controbattuto, lasciandogli campo libero. Il dissidente sovietico ha quindi messo a confronto la preoccupazione dell’Occidente, il prezzo economico che dovremo andare a pagare, con il prezzo delle vite umane degli ucraini. Da una parte il danno economico, dall’altra il sacrificio di vite attualmente in corso.
Kasparov non sembra credere che l’élite russa si ribellerà a Putin proprio perché, nonostante sia in disaccordo con lui, ne è terrorizzata. E aspetta di vedere cosa farà l’Occidente. Questa per lo scacchista potrebbe essere la volta della fine dell’ex funzionario del KGB russo, ma tutto dipenderà da come si comporterà il mondo libero. E l’unico modo secondo Kasparov è minacciare in modo diretto il suo capitale, mandando in bancarotta il regime di Vladimir Putin.
Cosa chiede lo scacchista al mondo libero
La richiesta è che venga tagliata fuori la Russia dai mercati finanziari globali, in euro e dollari, assicurandosi che il sistema finanziario del Paese non sia più sostenibile e non possa generare risorse per la macchina da guerra del presidente, che ha un paracadute da oltre 600 miliardi di dollari. Se si pretenderà che vengano onorati adesso il debito sovrano o il debito di Gazprom e di Rosneft, l’industria russa andrà in bancarotta.
Ma questo, come ha sottolineato lo scacchista, richiede volontà politica, perché ovviamente si vedranno ripercussioni su tutto il mondo. Il prezzo del petrolio, già altissimo, potrebbe continuare a salire. Ma secondo Kasparov se non si mette fine adesso alla dittatura di Putin, il prezzo per fermarlo in seguito sarà ancora più alto, e verranno sacrificate anche vite umane. In ballo c’è anche la Cina che sta guardando cosa accade.
Putin non si fermerà all'Ucraina
"Se Putin riesce a distruggere l’esercito ucraino, conquistare Kiev, installare un governo-fantoccio, questo diventa un format per la Cina su Taiwan. E un attacco a Taiwan potrebbe obbligare gli americani a rispondere militarmente. Questo è l’ultimo momento in cui possiamo danneggiare la macchina militare di Putin e rovinare il suo stato mafioso-burocratico senza mettere soldati sul terreno”, ha spiegato l’attivista russo con cittadinanza croata, che è stato sovietico fino al 1991.
Kasparov non pensa che, se il presidente russo dovesse vincere questa guerra, si fermerà all’Ucraina. Per dare scacco matto a Putin infine, tutti coloro del mondo libero dovrebbero dimettersi dalle aziende del sistema putiniano e chi no lo fa deve essere trattato come complice di crimini di guerra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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