"Pensiamo l'impensabile: lo Stato islamico potrebbe vincere?", se lo chiede oggi sul Washington Post l'ex direttore della Cia John McLaughlin.
E se accadesse "l'impensabile", ovvero la vittoria dello Stato Islamico? McLaughlin sottolinea che siano due le cose essenziali per evitare questo scenario: riconquistare gran parte del territorio nelle mani del "Califfato" e mettere fine al senso di alienazione dei sunniti in Iraq e Siria, "il più forte motore di attrazione per le reclute dello Stato Islamico".
Per ottenere questo risultato servirà una combinazione di "pressione militare, persuasione e diplomazia". È evidente che l'Isis supererà gli anni della presidenza Obama. Se nei primi due anni della prossima presidenza americana lo Stato Islamico sarà ancora in piedi, sarà difficile "non parlare di vittoria". Perché questo accada, nota McLaughlin, saranno sufficienti quattro cose.
Innanzitutto non riuscire a radunare una forza di terra sufficiente a sconfiggere gli jihadisti; poi permettere che lo Stato Islamico penetri a Baghdad, anche solo con infiltrazioni di jihadisti che seminino il caos; lasciare che l'Iraq continui a disfarsi con i sunniti, gli sciiti e i curdi sempre più separati; infine, lasciare che l'Iran sia tentato da assumersi maggiori responsabilità nel combattere lo Stato Islamico.
Tutte queste "sono dure realtà", sottolinea l'ex capo della Cia, secondo cui "le cattive opzioni sono tali da indurre ad una paralisi politica qui (negli
Stati Uniti ndr) e in Medio Oriente. Ma se c'è una chiara lezione degli ultimi anni è che non decidere significa di fatto prendere una decisione, e che questo può portare a scelte ancora peggiori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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