Libia, la Corte Suprema scioglie il parlamento. Voto incostituzionale

Secondo la magistratura le elezioni sono state incostituzionali. I politici non ci stanno: decisione presa sotto minaccia

Libia, la Corte Suprema scioglie il parlamento. Voto incostituzionale

Con una decisione della Corte suprema è stato annullato il risultato delle elezioni parlamentari tenutesi in Libia lo scorso 25 giugno.

Una sentenza che ha portato allo scioglimento della Camera dei rappresentanti che si riuniva a Tobruk e che è arrivata dopo la richiesta di un parere da parte di una parlamentare di area islamista sulla costituzionalità del nuovo parlamento.

In un quadro politico già estremamente frammentato e in un Paese immerso nel caos, la Camera ha preso atto della decisione e convocato una riunione straordinaria per discutere di quanto stabilito. Se il governo libico è riconosciuto a livello internazionale, la magistratura ritiene però le elezioni si siano svolte in modo non costituzionale.

Il portavoce del parlamento ha accusato la Corte di avere agito perché "sotto pressione" da parte delle milizie di Alba libica, islamiste, che tengono sotto controllo Tripoli e ha

detto di non accettare "il verdetto di una corte minacciata".

Nel frattempo il Congresso nazionale generale, in sostanza l'ex parlamento con sede a Tripoli, ha annunciato di avere assunto le funzioni della Camera di Tobruk.

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