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L'Iran bandisce un concorso di vignette negazioniste

Teheran organizza un concorso negazionista per "rispondere alle provocazioni di Charlie Hebdo" e contrastare il "doppiopesismo occidentale" sulla satira

Proteste contro Charlie Hebdo in Pakistan
Proteste contro Charlie Hebdo in Pakistan

Che dalle parti di Teheran le teorie negazioniste andassero forte lo sapevamo già da un pezzo. Ma l'ultima notizia che arriva dall'Iran ha senza dubbio il gusto della provocazione: un concorso internazionale di vignette negazioniste in risposta alla satira anti-islamica di Charlie Hebdo.

È precisamente la negazione dell'Olocausto il tema del concorso indetto dall'istituto iraniano del fumetto: 12.000, 8.000 e 5.000 dollari, riporta il quotidiano Times of Israel, i riconoscimenti per i primi tre classificati. Tutte le opere verranno inoltre esposte al Museo Palestinese d'Arte contemporanea della capitale Iraniana. Per esplicita ammissione degli stessi organizzatori, si tratta di una risposta alle vignette contro Maometto pubblicate da Charlie, ma anche del tentativo di denunciare la politica di "due pesi e due misure" che secondo il governo di Teheran l'Occidente adotterebbe in relazione alla satira sull'Olocausto e sull'Islam.

Non è la prima volta che l'Iran ospita un concorso di fumetti negazionisti: un precedente risale al 2006, quando però non c'era alcuna "offesa" a cui rispondere.

Nel frattempo, sui social network monta sempre più la popolarità dell'hashtag #IloveMohammad, una campagna divenuta virale per "denunciare l'orrore del terrorismo da parte dei musulmani e rispondere all'islamofobia". Tra Facebook, Twitter ed Instagram, le adesioni si contano già nell'ordine delle centinaia di migliaia.

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