Nel numero 12 della rivista Dabiq, l’Isis pubblica una foto del presunto ordigno esplosivo che ha fatto precipitare l’aereo di linea russo sul Sinai. Lo riferisce via Twitter The Site, il sito specializzato che segue da vicino i siti jihadisti. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha conversato oggi per telefono col presidente russo Vladimir Putin a cui ha esteso condoglianze per la morte dei passeggeri dell’aereo russo precipitato nel Sinai. Netanyahu e Putin - si apprende - hanno fatto un esame della situazione in Siria e hanno anche evocato la questione palestinese. Si incontreranno, è stato aggiunto, fra 10 giorni a Parigi, nel corso della conferenza sul clima. I russi intanto hanno sposato ormai la tesi dell'attacco terroristico. L’uccisione dei cittadini russi nell’attentato a bordo dell’A321 della compagnia Metrojet nei cieli del Sinai "equivale a un attacco contro lo Stato" russo.
La foto della bomba è stata pubblicata sull’ultimo numero di Dabiq, la rivista online dell’autoproclamato Califfato islamico. Accanto a quella della bomba è stata pubblicata un’immagine del relitto dell’aereo russo precipitato sulla Penisola del Sinai e una dei
"passaporti dei crociati morti ritrovati dai mujahedin", come recita la didascalia. Lo Stato Islamico, nell’ultimo numero della sua rivista, ha pubblicato una selezione dei suoi attentati, tra cui appare quello della bomba sull’aereo russo. Nell’articolo viene indicata la data del 31 ottobre quando "i soldati del Califfo sono riusciti ad abbattere un aereo russo sopra la Provincia del Sinai. A bordo c’erano più di 220 russi crociati. Tutti morti. E questo è per dimostrare ai russi e ai loro alleati che non avranno pace nei territori e nei cieli dei musulmani.
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