L'islamologo "vip" Ramadan resta in carcere per stupro

Il noto islamologo è in carcere da febbraio, accusato di violenze da quattro donne

L'islamologo "vip" Ramadan resta in carcere per stupro

Il tribunale di Parigi ha risposto picche alla richiesta presentata dai legali di Tariq Ramadan, che avevano chiesto la scarcerazione per il noto islamologo svizzero, accusato di stupro da quattro donne.

Il 55enne Ramadan, che in carcere è sottoposto a terapie per la sclerosi multipla, aveva già chiesto il rilascio su cauzione e anche in questo caso la risposta della magistratura era stata negativa.

Nipote di quel Hasan al-Banna che fu il fondatore dei Fratelli musulmani in Egitto, l'islamologo è in carcere da febbraio. In un primo momento due donne lo avevano accusato di stupro in Francia, poi si erano aggiunte altre due testimonianze.

"Non ci sono ragioni obiettivi perché continuino le misure di custodia cautelare", aveva sostenuto il legale dell'islamologo, Emmanuel Marsigny, parlando con l'Agence France Press e spiegando che aveva proposto i domiciliari e il ritiro del passaporto come misura

alternativa.

Diverso il parere della procura, secondo cui Ramadan potrebbe lasciare la Francia e la sua detenzione è necessaria a garantire la sicurezza delle vittime, tra cui c'è anche l'attivista femminista 41enne Henda Ayari.

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