Fino a che punto può arrivare una donna innamorata? Addirittura a boicottare una missione spaziale. È l’incredibile storia dell’astronauta americana Serena Aunòn-Chanchelor che nel 2018 avrebbe danneggiato la navicella spaziare russa Sojuz MS-09 attraccata alla Stazione spaziale internazionale, in modo da poter tornare sulla terra prima della fine della missione.
L’agenzia russa ha da poco completato le indagini su quello che ritiene non sia stato un problema di malfunzionamento, ma un sabotaggio. Il motivo secondo i russi, come riportato dall’agenzia Tass, sarebbe dovuto ad una violenta lite con l’amante, anche lui astronauta e a bordo con lei, che avrebbe reso la convivenza impossibile. L'astronauta avrebbe quindi deciso di perforare con un trapano una delle pareti della navicella, creando una perdita di pressione. Un danno che nonostante gli astronauti a bordo abbiano riparato con diversi strati di resina, avrebbe comunque fatto concludere la missione prima del tempo.
Non solo, sempre i russi che hanno controllato la navicella hanno riscontrato dei graffi sulla superficie vicino al foro, dovuti ad una “mano vacillante” che avrebbe fatto scivolare il trapano provocando le scalfitture. In ogni caso in quel periodo l’astronauta era sposata con Jeff Chancellor e i due sono insieme tutt’ora. Non è chiaro quindi chi possa essere l’ipotetico amante tra gli altri membri dell’equipaggio.
Ovviamente non si è fatta attendere la risposta degli Stati Uniti che ha respinto fortemente ogni accusa parlando di “attacchi falsi e privi di ogni credibilità” creati ad arte dai russi pur di trovare un colpevole per il danno della navicella spaziale.
Su Twitter il capo della Nasa Bill Nelson ha scritto: “Supporto pienamente Serena”. Ma questo non ha comunque impedito alla Russia di denunciare. La Nasa ha sottolineato che, nonostante la perdita di pressione, nessuno degli astronauti presenti a bordo è stato in pericolo di vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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