L'Olanda adesso punta i piedi: "Condizioni sul Recovery Fund"

L'Olanda pone ancora condizioni sul Recovery Fund. La sintonia tra i membri dell'Eurogruppo non è ancora piena

L'Olanda adesso punta i piedi: "Condizioni sul Recovery Fund"

L'Olanda vuole che gli aiuti concessi alle nazioni del Sud dell'Europa colpite dalle pandemia da Sars-Cov2 siano stringenti. Tanto che il Recovery fund dovrebbe comportare per chi aderisce delle "raccomandazioni rafforzate". Questo è il tecnicismo individuato.

I Paesi Bassi non sembrano disposti ad allentare la presa in nessun modo. L'Olanda non è l'unica nazione ad essere contraria a quelle che vengono ritenute misure puramente assistenziali, ma certo Amsterdam, più di Vienna o Helsinki, si sta distinguendo per la continuità con cui vengono sollevate determinate questioni, che sono accomunate dall'essere particolarmente restrittive.

L'ultima presa di posizione risale alla serata di oggi. Il Recovery fund è, tra le misure studiate dall'Unione europea, quella più vicina a declinarsi sul pratico. Anche se si parla del 2021 quale anno in cui le cifre verranno effettivamente erogate. La prospettiva, insomma, non è brevissima. E la trattativa tra gli attori politici continentali è stata lunga. In parte, la trattativa, in specie sul Mes, è ancora in corso. Ma l'Olanda vuole mettere le cose in chiaro di nuovo: "Su condizionalità e riforme, le ricette differiscono paese per paese. Se si leggono le raccomandazioni della Commissione degli ultimi 10 anni si vedono che sono diverse. Questo ha perfettamente senso". E ancora: "Alcuni paesi devono lavorare di più sul mercato immobiliare". A dirlo è stato il ministro dell'Economia olandese, appena uscito dall'ennesimo summit dell'Eurogruppo.

Wopke Hoekstra non ha dunque esitato: il Recovery fund deve differenziarsi a seconda della singola situazione economica. E questo assunto potrebbe nascondere più di un pericolo per l'Italia, che come sappiamo è chiamato a fare i conti col rapporto deficit-Pil. "Può essere il caso dell'Olanda. Altri su riforme del mercato del lavoro e delle pensioni", ci ha tenuto a precisare il ministro, che ha magari voluto provare a smorzare sul nascere le possibili polemiche, tirando in ballo la realtà che rappresenta.

Pure in questo caso, per farla breve, si parla delle "condizionalità". Questo è il senso attraverso cui vanno interpretate le parole del vertice del dicastero economico olandese. Ma è stato lo stesso Hoekstra a chiarire la sua visione delle cose quando, come ripercorso dall'Agi, ha specificato di pensare ad una "una versione rafforzata delle raccomandazioni specifiche per paese". E la tanto millantata uniformità europea passerebbe insomma in secondo se non in terzo piano.

A sembrare ottimista, invece, è stato il commissario ed ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

L'accordo, secondo l'esponente del Partito Democratico, potrebbe divenire realtà nel corso di qualche settimana. Ma il pensiero olandese suggerisce come la partita, anche in relazione ad alcuni contenuti essenziali delle contromisure economiche su cui l'Ue sta ancora lavorando, sia ancora lungi dal potersi definire chiusa.

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