Prima, clamorosa svolta per risalire alle cause dell'incendio alla Grenfell Tower di Londra che, fino a questo momento, ha provocato 17 morti e il ferimento di almeno 70 persone. In base alle dichiarazioni rilasciate da un'inquilina del palazzo, le fiamme sarebbero divampate nell'appartamento del suo dirimpettaio, che avrebbe aspettato troppo a dare l'allarme.
La donna - Maryam Adam, 41 anni - ha parlato in esclusiva al quotidiano britannico "Sun", ripercorrendo gli eventi di quella tragica notte.
"Era mezzanotte e 50 e stavo dormendo. A un certo punto sento bussare alla porta: è il mio vicino di casa che mi spiega che nel suo appartamento è scoppiato un incendio. Fuori dalla sua porta di casa c'era un grosso borsone con i suoi vestiti".
Insomma, il presunto responsabile dell'incendio che potrebbe essere costato la vita - secondo quanto si apprende dalla capitale inglese - a più di 100 persone, ancora prima di dare l'allarme avrebbe preparato i bagagli per fuggire il prima possibile dal palazzo.
L'ipotesi al vaglio degli investigatori è che le fiamme siano partite dal frigorifero all'interno della casa al quarto piano del grattacielo di North Kensington, zona est di Londra.
"L'incendio era piccolo, all'interno della cucina - ha raccontato ancora la donna - Ho potuto vederlo perché la porta del suo appartamento era aperta. Ci siamo passati davanti, ma non c'è stato alcun allarme sonoro e poi siamo andati via. Se non mi avesse bussato non so cosa mi sarebbe successo", ha concluso la testimone.
Il bilancio di vittime e feriti è ancora in evoluzione: ancora sconosciuto il numero dei dispersi.
Dany Cotton, il capo dei vigili del fuoco di Londra che lavorano ininterrottamente da 36 ore per spegnere le fiamme, ha dichiarato che "a causa della gravità dell'incendio e delle altissime temperature causate dalle fiamme sarebbe un miracolo se qualcuno fosse rimasto vivo".
Le ricerche sono state momentaneamente sospese dato che la stabilità del grattacielo non è considerata abbastanza sicura per l'incolumità dei soccorritori.
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