Il quotidiano spagnolo Abc ha sganciato una bomba atomica sul Movimento 5 Stelle. Il documento pubblicato dal giornale, che attesterebbe un finanziamento venezuelano in nero da 3,5 milioni di euro ai grillini, avvenuto nel 2010, potrebbe essere un falso. Non ci sono certezze assolute e l'intera vicenda resta un giallo ricca di numerose zone d'ombra. Tralasciando il fatto che, sia il partito sia l'ambasciata del Venezuela hanno smentito la notizia, bollandola come fake news, ci sono dei particolari che alimentano più di un dubbio sulla veridicità del report.
Una vicenda sospetta
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, la presenza di dettagli sospetti non indica necessariamente che il finanziamento non ci sia stato. Dalla tempistica alle modalità di diffusione dell'intera storia, esiste il sospetto che possa trattarsi di un attacco per screditare il M5s in un momento delicatissimo. Ecco perché l'intelligence si è attivata subito dopo la pubblicazione dell'articolo per fare chiarezza su un giallo assai misterioso: c'è stato un attacco agli interessi nazionali?
Partiamo dal documento. Gli analisti, analizzandolo, hanno riscontrato diverse anomalie. In particolare, tre sarebbero gli errori. Primo : l'intestazione riporta "Ministero de la Defensa". Manca "del Podel Popular", una dicitura da apporre obbligatoriamente sui documenti in seguito a un decreto venezuelano datato 8 gennaio 2007. Secondo: il timbro sopra il foglio riporta un cavallo bianco che corre verso destra.
Dovrebbe invece farlo nell'altra direzione, cioè a sinistra. Terzo: la data. Un timbro in blu con l'abbreviazione del mese di luglio ("jul") e la specifica della ricezione da parte dell'Archivio generale. C'è poi un secondo intervento in nero, quella della firma, che completa inoltre la data con il giorno 5 e l'anno 2010, ma con piccoli segni che potrebbero denunciare cancellature posticce.
Indagini e domande senza risposta
L'Aise, l'agenzia per la sicurezza estera, sta cercando di fare chiarezza sul report venezuelano: è un falso? In campo è scesa anche l'Aisi, l'agenzia per la sicurezza interna. Il motivo è semplice: si parla di una valigetta carica di denaro partita da Caracas e consegnata a Milano nella sede del Consolato venezuelano.
C'è inoltre da capire se nel 2010 (e, più in generale, in quel periodo) ci siano mai stati contatti, diretti o indiretti, tra Casaleggio e i personaggi al potere in Venezuela. Dulcis in fundo, c'è anche da considerare la seguente ipotesi: il documento potrebbe essere un falso ma contenere informazioni vere.
Proviamo adesso a fare luce sulle date. Nel 2010, anno in cui si sarebbe svolta l'intera vicenda, il M5s si stava affacciando sulla scena politica italiana. Una domanda sorge spontanea: perché il Venezuela avrebbe dovuto finanziare un partito appena nato? Inoltre: perché, nel caso in cui lo avesse davvero fatto, Caracas avrebbe dovuto esporsi così tanto da finanziare i grillini attraverso la consegna di una valigetta?
Ma la domanda più importante è tuttavia un'altra: qual è la "manina" che avrebbe interesse a minare la
credibilità del Movimento 5 Stelle? Da questo punto di vista è utile dare un'occhiata anche all'interno del partito stesso, visto che in seno al MoVimento è in atto una guerra intestina tra correnti e personaggi avversi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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