La madre scappata dall'orrore: "Ecco cosa ho visto a Bucha"

Yuliia Kanarova, profuga ucraina oggi in Italia con il figlio, racconta di aver visto i cadaveri di Bucha dopo essere stata per un mese nascosta in una cantina, con i soldati russi che andavano a caccia di cibo nelle case

La madre scappata dall'orrore: "Ecco cosa ho visto a Bucha"

Yuliia Kanarova è una mamma di 34 anni con un figlio piccolo scappata da Bucha, il luogo degli orrori. Dal 10 aprile è in Italia con il figlio piccolo, ora sta a Trieste ma fra poco si trasferirà in Veneto, accolta dalla famiglia italiana che l’aveva adottata fin da orfana. Fisicamente è qui, ma il cuore l’ha lasciato là dove è rimasto suo marito, già negoziante di alimentari nello sventrato mercato vicino alla città. “Lo sento al telefono ogni giorno. Anche se ha l’auto danneggiata, porta il cibo a domicilio”.

Dove abitava?

La nostra via si chiamava “Via delle Mele”. Ora la chiamiamo “via dei morti”. Ce n’erano talmente tanti…

Li ha visti?

Mio marito è andato a vedere in bici. Anch’io li ho visti con i miei occhi. Vicino c’è una piccola stazione ferroviaria, da come erano posizionati e dai bagagli si vedeva che avrebbero voluto mettersi in salvo. Intere famiglie sono state freddate con un colpo alla schiena.

Ha visto il momento della loro morte?

No, sono rimasta nascosta per un mese nella cantina che i miei vicini hanno generosamente offerto. Vivevo con candele e coperte. Ogni mattina alle 6 i russi sparavano. Sfondavano porte e finestre alla ricerca di cibo. Si comportavano come solo il diavolo sa fare.

Lei pensa che i soldati russi siano il diavolo? Pensa questo anche del popolo russo?

Gli uomini che hanno commesso questi crimini sono come Putin. Devono avere un grande vuoto dentro per compiere questi atti. Mi chiedo come facciano i russi ad appoggiarlo.

Conosce personalmente dei russi che appoggiano Putin? O degli ucraini del Donbass filo-russi?

Grazie al cielo, no. E non conosco nessuno che sia a favore di Putin.

Come ha vissuto il giorno che i russi sono andati via da Bucha?

Il 30 marzo improvvisamente si è fatto un gran silenzio. Quel giorno sono uscita, ed ero felice come solo un’altra volta nella mia vita, quando è nato mio figlio.

Cosa ha visto?

I soldati ucraini hanno cominciato a perlustrare e a raccogliere i cadaveri. Erano ghiacciati per il freddo.

Ci sono alcune migliaia di profughi ucraini che stanno tornando in patria.

Lei tornerà?

(Si mette a piangere). Mi sento accolta qui, ma mi si spezza il cuore a stare lontano da mio marito… Ma mi faccia dire un’ultima cosa: vorrei supplicare il mondo di sostenerci. Aiutateci in tutti i modi, vi prego.

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