Il martirio dimenticato dei cristiani. Perché dobbiamo aiutarli

IlGiornale al fianco della campagna di Aiuto alla Chiesa che Soffre per sostenere i cristiani perseguitati

Il martirio dimenticato dei cristiani. Perché dobbiamo aiutarli

"Nel mondo milioni di cristiani continuano a vivere emarginati, in povertà, ma soprattutto discriminati e in pericolo. Dopo due anni di pandemia vogliamo tenere acceso un faro su questa oppressione e aiutare Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus a portare conforto e sostegno ai fedeli di tutto il mondo: in particolare coloro che vivono in Libano, Siria e India".

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Poveri, malati, soli a Natale: non dimentichiamo i cristiani che soffrono in Libano, Siria e India. Lo tsunami del Covid rischia di farci lasciare da parte la solidarietà nei confronti di chi è più sfortunato di noi, che viviamo in un Paese con molte pecche, ma dove si lotta per uscire dal tunnel della pandemia. In Libano i cristiani hanno fame e talvolta non riescono a trovare da mangiare ogni giorno per le loro famiglie. In Siria il sistema sanitario devastato dalla guerra non riesce a garantire le cure soprattutto ai cristiani più anziani. In India il flagello del virus sta mietendo vittime fra la popolazione cristiana più povera.

Proprio il Covid, che ci ha sbattuto brutalmente di fronte alla malattia e alla morte deve servire a metterci una mano sul cuore nel giorno più sacro dell’anno, non solo per la nascita di Gesù Cristo, ma per il ritrovarsi assieme in famiglia. Per questo il Giornale appoggia la campagna di Aiuto alla Chiesa che soffre con l’obiettivo di regalare alle comunità cristiane in difficoltà un Natale migliore.

L’esplosione al porto di Beirut, dell’agosto 2020, ha messo in ginocchio il Paese. La fondazione pontificia Acs è impegnata in 15 progetti di riparazione degli edifici religiosi danneggiati compresa la cattedrale di San Giorgio e le chiese SS. Salvatore e San Giuseppe a Beirut. La catastrofica esplosione ha fatto crollare il sistema politico ed economico. Il potere d’acquisto degli stipendi è ridotto a un decimo, il tasso di povertà arriva al 74% ed i prezzi dei beni di consumo sono aumentati fino al 120%.

La corrente elettrica arriva a singhiozzo perché il Paese non ha più la valuta pregiata per comprare il combustibile per le centrali. Talvolta non c’è elettricità per 20 ore al giorno. Gli ospedali sono allo stremo e hanno ridotto drasticamente l’attività. Lo spettro della fame è un incubo presente, tangibile e reale. Il primo regalo di Acs per il Libano è semplicemente “cibo” per 2500 famiglie cristiane di Zahleh attraverso la diocesi di Furzol nella valle della Beqaa. Zucchero, latte, riso, pane che verrano distribuiti dai sacerdoti alla fine della Messa come “cibo della speranza”.

PUOI AIUTARE I CRISTIANI TRAMITE BONIFICO
specificando come causale:
EROGAZIONE LIBERALE – ILGIORNALE PER I CRISTIANI CHE SOFFRONO
intestato a: Aiuto alla Chiesa che Soffre ONLUS
IBAN: IT23H0306909606100000077352
IC/SWIFT: BCITITMM

Nella vicina e tribolata Siria la fondazione pontificia ha già realizzato 78 iniziative umanitarie e ristrutturato 11 luoghi di culto danneggiati o distrutti dai combattimenti. Dopo 10 anni di follia armata la popolazione continua a patire in un Paese dove il sistema sanitario è all’anno zero. Oggi in Siria, se va bene, c’è un medico ogni 10mila abitanti. Il 70% del personale sanitario è fuggito all’estero. Il risultato è che l’aspettativa di vita risulta ridotta di 15 anni per gli uomini e 10 per le donne. La pandemia sferza Damasco, Aleppo, Homs e Latakia, ma è alto il numero dei malati cronici che rischiano di venire abbandonati al loro destino. Acs, come secondo regalo di Natale, vuole garantire le cure mediche a 150 malati cristiani di Homs.

In India la pandemia ha raggiunto livelli drammatici. Non ci sono posti letto sufficienti e mancano pure le bombole ad ossigeno. Le ripercussioni sociali sono devastanti: a cominciare dai tanti poveri assoldati a giornata, che si sono trovati senza lavoro per il lockdown. Le zone rurali sono abbandonate a se stesse.

Aiuto alla chiesa che soffre ha deciso, come terzo regalo di Natale, di aiutare 190 sacerdoti e 800 suore nella loro opera di carità nei confronti dei malati e dei poveri.

Sotto l’albero non dimentichiamo le morti silenziose per il Covid, la morsa della fame e la disperazione dei fratelli cristiani lontani da noi, ma vicini nel cuore.

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