Il cardinale Reinhard Marx ha in qualche modo elogiato un suo quasi omonimo: Karl Marx, il fondatore teorico dell'ideologia socialista e comunista.
L'occasione per il commento del porporato tedesco è stata l'anniversario della nascita del filosofo, che ricade domani 5 maggio (200 anni dalla nascita dell'autore de Il Capitale). Il vertice della Conferenza episcopale tedesca ha rilasciato due interviste su questa storica figura: una a Rheinische Post on line, l'altra a Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung.
L'insieme delle affermazioni non è sfuggito a molti commentatori conservatori, che hanno evidenziato come, nei virgolettati del cardinale, manchi la consueta stoncatura mossa dal pensiero cattolico.
Anzi, il cardinale Marx ha sostenuto che il pensiero marxista abbia rappresentato un "correttivo" al capitalismo. Il giudizio sommario resta "negativo", ma "Marx - secondo quanto dichiarato dal porporato progressista - che già allora era contrario (riferendosi al trionfo del capitare n.d.r.) - ci offre delle risposte per il presente. Ciò naturalmente è stato pensato in maniera troppo sbrigativa. Ma c’era dentro un'ispirazione, c'era uno slancio rivoluzionario negli scritti di Marx: che bisogna cioè inventare tutto di nuovo, e questo ispira la gente radicalmente insoddisfatta della situazione. Basta solo leggere con cuore libero Marx, e allora ci si accorge che la sua forza è sorprendente".
Ma non solo. Per il presidente della Conferenza episcopale teutonica, il teorizzatore del materialismo storico avrebbe anche avuto un ruolo attivo nella fondazione della dottrina sociale della Chiesa. Il comunismo avrebbe deformato quanto scritto da Marx, tanto che i gulag e lo stalinismo sarebbero emanazioni derivanti da interpretazioni estensive non corrette. La critica radicale al capitalismo, invece, avrebbe avuto anche il merito di ridurre "i danni umani e ambientali provocati dal capitalismo".
Reinhard Marx, durante queste settimane, è già balzato alle cronache per tutta una serie di questioni attinenti alla dottrina e alla tradizione cattolica. L'ultima, in ordine di tempo, è quella relativa all'affissione dei crocifissi nei luoghi pubblici della Baviera: il cardinale ha espresso ferma contrarietà ribadendo come lo stato debba rimanere laico. Poi c'è la vicenda relativa all'intercomunione: i vescovi tedeschi sembrano convinti della bontà di far accedere al sacramento i protestanti sposati con i cattolici, le cosiddette "coppie miste". Qualche prelato (sei vescovi e un cardinale) ha indirizzato una missiva al Vaticano per chiedere lumi sull'introduzione di questa nuova prassi e per chiedere se la Chiesa tedesca stesse legiferando su una materia per cui la Santa Sede avrebbe una competenza esclusiva.È arrivata la convocazione di una riunione e adesso si attende una "soluzione condivisa".
Il cardinale progressista, nelle sue ultime apparizioni pubbliche, avrebbe anche aperto a una "soluzione" liturgica in grado di poter consentire la benedizione per le coppie omosessuali. In questo insieme di "svolte", in definitiva, non poteva mancare una leggera, ma pur effettiva rivalutazione di Karl Marx.
La Chiesa tedesca, anche con questa presa di posizione, sembra appiattirsi sempre di più addosso al luteranesimo. Proprio il filosofo tedesco ha riconosciuto, seppure nella "inadeguatezza", il compimento della "rivoluzione" protestante.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.