Basterebbe il nome del gruppo di cui facevano parte a spiegare le ragioni dell'odio che nutrivano per loro i jihadisti. Si chiama "Raqqa is Being Slaughtered Silently", ovvero "stanno massacrando Raqqa nel silenzio" e da mesi denuncia gli orrori che avvengono nella città diventata nota come la capitale de facto del sedicente Stato islamico.
Ibrahim Abdul Qader e Fares Hamadi lavoravano con il gruppo dalla Turchia e proprio qui, nella loro casa di Sanliurfa, sono stati trovati senza vita, a meno di sessanta chilometri dal confine siriano. Un omicidio, il loro, per cui chi sui social network sostiene i jihadisti non ha mancato di esultare.
Gli attivisti siriani accusano l'Isis per il duplice omicidio. Abu Mohammed, questo il nome utilizzato pubblicamente dal fondatore del gruppo, punta il dito contro gli estremisti.
Sette cittadini siriani sarebbero stati già fermati dagli inquirenti in Turchia, sospettati di avere avuto un ruolo nel duplice omicidio.Non è la prima volta che Raqqa is Being Slaughtered Silently denuncia l'uccisione di attivisti legati al gruppo, ma non era mai accaduto che la cosa avvenisse oltre il confine siriano.
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