Non era certo di quando il commando sarebbe entrato in azione, né delle modalità, ma il 24 giugno dello scorso anno aveva avvertito l'intelligence francese: qualcosa si preparava in Europa e nel mirino c'erano tanto il Belgio quanto il Paese d'Oltralpe.
È il Journal du Dimanche a svelare la soffiata arrivata da un ex jihadista francese pentito, che viene identificato solo come Nicolas, che mesi prima degli attacchi a novembre aveva parlato di "un certo Abaaoud" che si stava preparando a entrare in azione, insieme a un gruppo di terroristi.
L'avvertimento era arrivato centoquarantuno giorni prima della strage nella capitale francese. La gola profonda era un 31enne che si era unito alle fila dei jihadisti in Siria e che per mesi era rimasto con loro, tra la piana di Falluja e Raqqa, la città siriana considerata la capitale del sedicente Stato islamico, per poi arrendersi alle autorità turche.
Quella soffiata a giugno, durante un interrogatorio di routine che l'uomo subì al momento del rimpatrio, non fu tuttavia sufficiente. Non per evitare quanto poi accadde a Parigi.
Tra le rivelazioni di questi giorni anche quelle di Mohamed
Abrini, fermato per la sua doppia responsabilità negli attacchi a Parigi e a Bruxelles. Secondo quanto riferiscono gli inquirenti, avrebbe detto che il commando intendeva inizialmente colpire gli Europei di calcio francesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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