Messico, broker pavese ucciso "era coinvolto in affari illeciti"

Il corpo di Villani trovato in un sacco il 20 marzo. La procura non fornisce dettagli

Messico, broker pavese ucciso "era coinvolto in affari illeciti"

È un comunicato che accusa senza aggiungere molti dettagli quello della procura dello Stato messicano, che sostiene che il broker pavese Alberto Villani, trovato senza vita nel sud del Paese, fosse coinvolto in "affari illeciti".

C'è un altro nuovo dettaglio nel comunicato, che svela che il corpo dell'italiano è stato trovato il 20 marzo scorso, dopo che aveva raggiunto il Paese il 24 febbraio con un visto turistico. Si attende a giorni la partenza degli inquirenti della procura di Roma, diretti in Messico per provare a fare luce sul caso fianco a fianco con i colleghi del posto.

Il cadavere di Villani è stato trovato in un sacco nero di plastica, nella città di Tlatizaplan, nella parte meridionale del Paese e a un centinaio di chilometri dalla Capitale. Vicino al corpo un cartello che recitava "questo mi è successo per essere un ladro".

La moglie non crede alle parole della procura e sostiene piuttosto che i

killer volessero depistare le indagini. La polizia vuole capire se siano sorti problemi con gli affari che l'italiano seguiva in Messico, dove si stava occupando con i soci di realizzare uffici e di una società finanziaria.

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