In Francia il presidente eletto Emmanuel Macron non si è ancora insediato che già si studia un piano per risolvere una volta per tutte il problema degli accampamenti di profughi a Calais.
Qui, da diversi anni, i migranti diretti in Inghilterra sostano a volte per mesi e mesi in attesa di attraversare la Manica nascosti sul fondo dei tir o a bordo di imbarcazioni di fortuna. Il progetto del nuovo inquilino dell'Eliseo, ribadito anche nel corso di una recente visita a Londra, è quello di rinegoziare gli accordi di Le Touquet del 2003, in base a cui i controlli al confine franco-britannico vengono effettuati sulla sponda continentale del Canale.
A Londra, il governo di Theresa May sta già studiando le contromisure necessarie nel caso Macron decida di tradurre in realtà le proprie promesse: secondo il The Telegraph, l'esecutivo di Sua Maestà Elisabetta II è pronto ad adottare una serie di misure per evitare che i migranti irregolari attraversino la Manica anche qualora i controlli dovessero essere spostati sul suolo britannico.
L'idea è quella di attribuire alle compagnie di navigazione che gestiscono i servizi di traghetti il compito di controllare i documenti dei passeggeri, pena una multa di 2mila sterline per ogni "irregolare".
Il dibattito sui controlli alla frontiera della Manica è tornato di attualità sopratutto dopo la Brexit. Il Regno Unito ha subito ampliato il muro a protezione del porto commerciale, in previsione di un giro di vite francese.
Nel frattempo la polizia di Parigi ha fatto sapere di aver sgomberato un altro campo profughi: già a novembre erano stati sgomberati migliaia di immigrati arrivati nella capitale francese dopo la chiusura della Grande Jungla di Calais.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.