Trump dà il via a retate contro i clandestini: "Vanno rimpatriati!"

A partire da questa domenica il servizio per l'immigrazione e le dogane avrebbe dovuto mettere in campo delle retate per rimpatriare gli irregolari. Ma Trump ha cambiato idea

Trump dà il via a retate contro i clandestini: "Vanno rimpatriati!"

Donald Trump non tentenna più. Novembre 2020 non è poi così vicino, ma alcune delle promesse fatte in campagna elettorale devono ancora trovare perfetta e piena corrispondenza. Una, tra le principali rassicurazioni che il commander in chief ha più volte fatto ai suoi elettori, riguarda il rimpatrio di tutti i migranti irregolari presenti sul suolo americano.

Il varo delle retate, che è l'ultima azione predisposta in ordine di tempo dal tycoon per far fronte a quello che viene ancora percepito come un problema di rilievo, farà di sicuro storcere il naso ai buonisti dell'universo liberal-democratico. The Donald tira dritto. Sul muro al confine con il Messico, Trump si è scontrato con forti resistenze, persino interne al suo partito. Questa storia delle espulsioni definitive delle persone che non sono in possesso di un documento, invece, trova il favore di buona parte di mondo repubblicano. Pure gli elettori degli elefantini, stando ai sondaggi, non hanno mai avuto molto da ridire sul tema nel corso di questo mandato.

Attenzione: non vale per tutti. Per chiarire meglio la disposizione in oggetto, è utile citare un virgolettato riportato anche dall'Agi: "Per le persone che l'Ice catturerà c'è già un ordine di rimpatrio. Questo significa sono sfuggite alla legge e al tribunali. Queste persone devono tornare nei loro Paesi di origine. Hanno violato la legge venendo nel nostro Paese e adesso restandoci. Quando le persone vengono nel nostro Paese illegalmente, verranno RIMPATRIATE!". Non siamo, quindi, dinanzi a casi di irregolarità appena certificata, ma a circostanze già provate cui devono ancora seguire degli effetti giuridici. Il territorio coperto è vasto, ma non copre tutti gli Stati confederati. Da San Francisco a Denver, passando per New York, Houston e Los Angeles: si potrebbe dire che le città coinvolte sono le principali.

Le statistiche e l'agenzia citata sottolineano un numero: duemila, che però non è riferito ai singoli soggetti, ma alle famiglie che potrebbero essere interessate. Difficile stabilire una cifra esatta. Certo è che Trump è passato dalla "linea dura" al rigore oltranzista. Sembrava che la data di inizio fosse questa domenica, ma il presidente americano ha deciso di rinviare le maxi retate del servizio americano per l'immigrazione e le dogane in dieci città. Trump ha quindi spiegato di aver deciso "su richiesta dei democratici", per capire repubblicani e dem possono trovare insieme una soluzione alle questioni del confine meridionale.

Donald Trump ha rinviato di due settimane i previsti raid contro gli immigrati illegali destinati all'espulsione, per consentire al Congresso di trovare una soluzione legislativa.

"Su richiesta dei Democratici", ha scritto Trump su Twitter, è stato deciso il rinvio di due settimane "per vedere se Democratici e Repubblicani possono mettersi insieme e trovare una soluzione ai problemi sull'asilo e sulle scappatoie (legislative, ndr) al confine meridionale", ha detto il presidente Usa. "Altrimenti - ha aggiunto - via alle espulsioni!"

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