
Un sondaggio realizzato da Harvard-Harris e pubblicato dal sito The Hill evidenzia che per i cittadini americani è necessaria una stretta sugli immigrati irregolari. Semaforo verde, dunque, per la mossa decisa dall'amministrazione Trump. Il consenso è minore, invece, per quanto riguarda la costruzione del muro sul confine con il Messico. Il 53% degli intervistati si dice contrario alla costruzione (o meglio prosecuzione, perché il muro in parte esiste già) della barriera. Stessa percentuale che invece appoggia il "travel ban" (bloccato dalla giustizia Usa) che sospendeva temporaneamente il programma per i rifugiati e l'ingresso nel Paese di cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana.
Il 52% si dice contrario alle cosiddette "città santuario", quelle che offrono protezione agli immigrati irregolari; il 75% chiede maggiori controlli sui confini e l'80% sostiene che le autorità locali dovrebbero collaborare con gli agenti federali indicando la presenza di migranti irregolari con i quali entrano in contatto. Complessivamente il 77% degli intervistati si dice favorevole a una riforma delle politiche di immigrazione.
Oggi lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Paul Ryan, visita la città texana di McAllen, alla frontiera con il Messico, per valutare come sarà il muro che intende innalzare Trump e affrontare altre tematiche legate alla sicurezza. Ryan viene accompagnato dal presidente della commissione sicurezza nazionale della Camera, il repubblicano del Texas Michael McCaul, dal deputato conservatore texano John Carter e da vari funzionari del dipartimento della Sicurezza nazionale. Di recente Carter aveva informato i media che uno degli obiettivi del viaggio è "vedere cosa si può fare e non fare" in merito alle costruzione del muro.
I media Usa parlano di una visita "discreta" e di basso profilo, visto che né il sito di Ryan né il suo account Twitter ne danno notizia. Il viaggio, spiega il suo portavoce AshLee Strong a Politico, servirà per "esaminare le sfide" per garantire la sicurezza del confine e "per apprendere di più sulla situazione che si trovano ad affrontare le realtà di confine". Ieri l'amministrazione Trump ha annunciato di voler iniziare la costruzione del muro con il Messico nelle enclave di El Paso (Texas), Tucson (Arizona) ed El Centro (California), pagando il progetto con fondi approvati dal Congreso.
Il muro è una delle "promesse chiave" della campagna elettorale di Trump, il quale aveva promesso che i costi sarebbero ricaduti proprio sul Paese vicino, con un anticipo da parte del Congresso. Il Messico, però, non vuole assumersi il costo del progetto e la questione ha aperto una crisi diplomatica tra i governi.
MONDO
2017/02/22 08:29
La nuova Casa Bianca
132 affermazioni false o fuorvianti in primi 33 giorni da Presidente: Washington Post inchioda Trump
Ma nonostante l'impietoso fact-checking del quotidiano la maggioranza degli americani sostiene le politiche del presidente sull'immigrazione, compreso il 'Muslim ban', il bando agli ingressi da sette Paesi abitati in prevalenza da musulmani. Lo rivela un sondaggio di Harvard-Harris, pubblicato da 'The Hill', indicando come il muro al confine con il Messico, seppur di misura, sia invece stato stato bocciato.
Sarebbe bene che, anche in Italia,venisse fatto un sondaggio simile cosi da sgombrare il campo da populismo si, populismo no.
Trump dipinge gli States come un Paese in fiamme, gli Americani sotto attacchi terroristici coperti dai media, invasioni di bande Messicane o Sudamericane...NON E' VERO qui non e' l'Italia!
Intanto Trump se ne stara' alla Casa Bianca per 4 anni e voi compagni "illuminati" rodetevi pure il fegato.
troppo rosso, avrà sicuramente seguito in europa e le prossime elezioni
ci diranno una verità che al momento i soliti buonisti cercano di dissimulare.I cambiamenti imposti dalla nuova amministrazione sembrano
oggi traumatici, ma i risultati positivi si vedranno fra qualche anno
quando l'economia americana volerà e tanti quaqquaraquà che oggi criticano trump si precipiteranno alla casa bianca a testa bassa e
con la mano tesa.
Dovremmo farla pagare cara a loro e ai media che li appoggiano.Molto,molto cara.
Almeno lui non bombarda a casaccio come il negro per far guadagnare le lobby.
@conviene..quante guerre ha fatto il negro "acculturato" in giro per il mondo? E meno male che Putin si e' messo di mezzo, senno' l'avrebbe fatta anche alla Siria, il demente acculturato.